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Grazie a un processo brevettato è possibile determinare il sesso di un pulcino dopo soli nove giorni dalla fecondazione dell’uovo. Le uova “maschili” vengono scartate, lasciando nelle incubatrici solo i pulcini “femmine”.
La logica che guida gli allevamenti intensivi, ovvero la quasi totalità di quelli oggigiorno esistenti, non considera certo gli animali come esseri senzienti, li tratta anzi alla stregua di oggetti e mira esclusivamente a massimizzare i profitti e a ridurre le spese. Un esempio perfetto è quello dei pulcini maschi nella produzione industriale di uova. I maschi non sono infatti utili per ottenere le uova e non servono nemmeno per l’allevamento di polli destinati alla produzione di carne (sono stati creati due generi di pollame, polli da carne e galline ovaiole, con differenti genomi, progettati per diversi utilizzi), la loro vita non ha dunque alcun valore (anche se probabilmente i pulcini sarebbero in disaccordo), per questo vengono scartati dalle femmine e uccisi.
Esistono diversi modi, a seconda dell’azienda, per uccidere i pulcini, il più noto e “spettacolare” consiste nel gettarli vivi in macchinari ad alta velocità e, se tutto va come previsto, uccisi istantaneamente da una sorta di enorme tritacarne. La maggior parte dei giovanissimi polli termina però la propria brevissima esistenza su una piastra elettrificata, mentre alcuni, i più sfortunati probabilmente, sono gettati in contenitori di plastica dove muoiono soffocati.
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Da qualche anno è però in corso la realizzazione di nuove incubatrici in grado di determinare il sesso degli uccelli prima della nascita. Dallo scorso novembre a Berlino, nei supermercati controllati dalla catena Rewe Group, sono finalmente in vendita le prime uova, chiamate Respeggt e commercializzate da Seleggt, che non prevedono l’uccisione di pulcini maschi. Grazie a un macchinario realizzato dall’azienda olandese HatchTech è possibile determinare il sesso di un pulcino dopo soli nove giorni dalla fecondazione dell’uovo. A questo punto le uova “maschili” vengono trasformate in mangimi per animali, lasciando nelle incubatrici solo i pulcini di sesso femminile.
Thanks to a complete verification of the supply chain, it is guaranteed that only products that meet the “Free of Chick Culling” requirement are allowed to receive the #respeggt label. This is achieved through the so-called #SELEGGT procedure. More info: https://t.co/5IQ4eXP5Bn pic.twitter.com/zANPzMdqem
— HatchTech (@HatchTechGroup) 8 novembre 2018
Questo metodo potrebbe consentire di evitare l’uccisione di miliardi di pulcini, ne vengono macellati dai quattro ai sei miliardi ogni anno. Il processo, sviluppato dal professor Almuth Einspanier dell’università di Lipsia e finanziato dal ministero tedesco dell’Agricoltura, consente di rilevare tramite un marcatore chimico un ormone presente in grandi quantità nelle uova di sesso femminile. Il marcatore, mescolato con il liquido estratto dalle uova appena fecondate, varia colorazione a seconda del sesso, blu per un maschio e bianco per una femmina, con un’accuratezza del 98,5 per cento.
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Le uova della linea Respeggt, che hanno un costo lievemente più alto di quelle tradizionali, saranno distribuite in tutti i supermercati del Gruppo Rewe entro quest’anno, mentre Seleggt prevede di installare la propria tecnologia in altri allevamenti dal 2020, con l’obiettivo di espandere il modello in tutta Europa. “Una volta che il processo sarà reso disponibile a tutti non ci sarà nessuna giustificazione per l’abbattimento dei pulcini”, ha commentato il ministro tedesco per l’Alimentazione e l’agricoltura, Julia Klöckner.
Naturalmente queste uova, seppur più sostenibili delle tradizionali, non pongono certo fine alle sofferenze dei pulcini e delle galline negli allevamenti ed è senza dubbio più facile non mangiare uova che trovarne senza maltrattamenti. Le galline ovaiole continuano infatti a vivere in gabbie minuscole a produrre uova finché il loro corpo le sosterrà, e ai pulcini femmina viene ancora tagliata la punta del becco con una macchina, affinché non si feriscano gravemente tra loro. Recenti studi hanno dimostrato che questi uccelli, a lungo considerati emblema di scarso acume, per usare un eufemismo, sono animali intelligenti, con capacità logiche capaci di competere con quelle di alcuni primati, e perfino empatici. Mentre i pulcini, secondo una ricerca italiana, sanno contare da sinistra verso destra, proprio come noi, ragioni per cui, forse, dovremmo guardare a queste creature con occhi diversi.
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