Il ferro, un minerale essenziale per il nostro organismo: ecco come assumerlo attraverso gli alimenti.
Vino cotto, proprietà curative e ricetta per farlo in casa
Si ottiene dalla bollitura e dalla fermentazione del mosto, generalmente di uve bianche, e si fa invecchiare in botti di legno. Poi si beve caldo, aromatizzato con spezie, per scacciare l’influenza e il raffreddore o si utilizza per insaporire i dolci. Anticamente, col vino cotto si massaggiava la delicata pelle dei neonati. Secondo le norme attuali questo vero elisir
Si ottiene dalla bollitura e dalla fermentazione del mosto, generalmente di uve bianche, e si fa invecchiare in botti di legno. Poi si beve caldo, aromatizzato con spezie, per scacciare l’influenza e il raffreddore o si utilizza per insaporire i dolci. Anticamente, col vino cotto si massaggiava la delicata pelle dei neonati.
Secondo le norme attuali questo vero elisir – che proprio perché ottenuto dal riscaldamento del mosto non può
essere considerata vino – rientra nell’elenco ufficiale dei prodotti agroalimentari della regione Marche. A sancirlo è
un decreto ministeriale del 2000.
Nonostante la tutela però, il suo utilizzo sta scomparendo. Riscopriamo la sana abitudine di godere del suo sapore e delle sue proprietà terapeutiche.
Proprietà curative del vino cotto
Grazie a un progetto promosso dalla Coldiretti delle Marche e a uno studio condotto dall’Università di Teramo il valore dei principi attivi del vino cotto è stato portato alla luce. E ancora una volta la scienza ha confermato che i nostri nonni avevano ragione: il vino cotto è un alimento prezioso, ricco di antiossidanti, che combatte l’invecchiamento, il cancro e protegge il cuore. Lo studio, pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica
nordamericana, ha evidenziato che la caramellizzazione degli zuccheri e la reazione di Maillard che si sviluppano durante l’ebollizione del mosto, duplicano e addirittura triplicano il potenziale antiossidante del vino bianco.
Ricetta del vino cotto
Filtrare il mosto d’uva (almeno tre litri) appena pigiata con un colino e riporre il succo ottenuto in una pentola sul fuoco. Quando il mosto inizia a bollire, abbassare la fiamma e far cuocere per alcune ore, mescolando fino a quando il liquido si sarà ridotto a un terzo della quantità iniziale. Indicativamente da 3 litri di mosto si ricaverà 1 litro di vino cotto. Durante la cottura aggiungere cannella, chiodi di garofano e scorze d’arancia essiccate tritate. A cottura ultimata far raffreddare il vino cotto, filtrarlo e riporlo in bottiglie di vetro scuro ben pulite. Tappare e conservare al buio. Il vino cotto in questo modo si conserva a lungo, anche per anni.
Vino cotto marchigiano
Nelle Marche la ricetta tradizionale del vino cotto prevede l’aggiunta di una mela cotogna per ogni quintale di mosto cotto, per dare una nota aromatica in più alla bevanda. Il mosto deve poi riposare per un anno in una piccola botte di legno.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Gli studiosi della piattaforma congiunta Fondazione Umberto Veronesi-Neuromed hanno osservato che un consumo quotidiano di tre cucchiai di olio d’oliva si associa a un ridotto rischio di mortalità per il cancro.
Terra di grandi vini, la Toscana è anche la regione in Italia dove si possono ammirare e visitare le cantine più belle, firmate dai grandi maestri dell’architettura contemporanea. Edifici bellissimi, perfettamente integrati con il paesaggio circostante, cui sono associate tecnologie all’avanguardia nella costruzione e produzione. Veri e propri templi del vino che hanno aperto i battenti a visite e degustazioni. 14
I koala e altri animali australiani sono minacciati dalla deforestazione che fa spazio ai pascoli di bovini. Greenpeace chiede a McDonald’s di rendere trasparente la filiera della carne e influenzare le pratiche del settore.
Un’insalata a base di patate e sapori mediterranei in cui il profumo dei capperi e dell’origano di Pantelleria fanno la differenza.
Torna “Terra Madre Salone del Gusto 2024“: dal 26 al 30 settembre al Parco Dora di Torino. “L’epoca della competitività deve finire”, dice Carlo Petrini.
Dolce tipico della tradizione culinaria francese, il clafoutis di ciliegie unisce il piacere delle ciliegie alla dolcezza casalinga delle preparazioni da forno.
La sapidità della feta arrostita è mitigata dalla dolcezza del miele che “avvolge” anche i fiori di zucchina e la croccantezza dei pinoli.
Uno studio statunitense ha indagato l’esposizione ai Pfas attraverso il cibo analizzando il plasma e il latte materno di migliaia di donne.