Un’analisi allarmante del Pesticide action network Europe ha rivelato la presenza di Tfa, derivato dei Pfas, in moltissimi alimenti.
In Olanda 11 start up alimentari, guidate da Wessanen, impareranno come ridurre il proprio impatto ambientale e a sfruttare i benefici che gli alimenti bio possono offrire al pianeta.
L’impatto dell’alimentazione umana sul pianeta e sul clima è ormai evidente. Gli allevamenti intensivi sono la principale causa di emissioni inquinanti e provocano un enorme spreco di risorse idriche. Proprio per questo gli alimenti biologici possono giocare un ruolo importante per cercare di contrastare i cambiamenti climatici, nell’agricoltura biologica infatti le emissioni di gas serra son più che dimezzate rispetto alle pratiche agricole convenzionali.
Partendo da questo presupposto Wessanen, azienda olandese leader nel mercato europeo del cibo biologico, e Impact Hub, rete internazionale di spazi e persone dove imprenditori, creativi e professionisti possono incontrarsi e accedere a risorse condivise, hanno lanciato la sfida “Cibo biologico contro il cambiamento climatico“. Al contest parteciperanno undici start up olandesi che operano nel settore alimentare e che seguiranno un programma intensivo di due mesi, durante il quale impareranno come ridurre il proprio impatto ambientale e a sfruttare i benefici che gli alimenti bio possono offrire alla salute a al pianeta.
La start up vincitrice sarà annunciata alla fine di giugno e si aggiudicherà un premio di 10mila euro, oltre a poter usufruire di consulenza e della vasta esperienza di Wessanen. “Ci sono molti imprenditori con idee fantastiche che si sforzano di migliorare il mondo del cibo – ha dichiarato Klaus Arntz, responsabile della sostenibilità e del marketing di Wessanen. – Vogliamo condividere con loro le nostre conoscenze e aiutarli a far crescere la loro attività”.
Per poter superare la pre-selezione e accedere alla sfida, le piccole aziende alimentari dovevano avere determinati requisiti e hanno dovuto affrontare alcune prove, come sostituire dalla propria produzione gli alimenti tradizionali con alimenti biologici, sostituire le proteine animali con alternative a base vegetale e ridurre i rifiuti alimentari.
Ecco quali sono le undici aziende, scelte per la loro vocazione sostenibile e per l’attitudine all’innovazione, che si affronteranno nella sfida “Cibo biologico contro il clima”.
Offre alternative al formaggio, sostenibili e salutari, prive di lattosio, zucchero e soia.
Vende la variante vegetariana a base di barbabietola della bitterbal, specialità olandese a base di carne lessa.
Organizza eventi per sensibilizzare le persone sul problema dei rifiuti alimentari.
Realizza cracker e biscotti vegani privi di glutine, lattosio e lievito.
Produce caramelle vegane realizzate con ingredienti vegetali.
Vende cioccolato biologico al 100 per cento sotto forma di mattoni in miniatura.
Produce e commercializza piante ed erbe aromatiche prive di pesticidi.
Sviluppa prodotti alimentari sostenibili realizzati con ingredienti locali.
Produce burro di arachidi fatti a mano con ingredienti naturali al 100 per cento.
Realizza biscotti energetici di cereali, noci, semi e frutta.
Vende barrette energetiche convenienti, sane e nutrienti.
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