Women in Action e LifeGate Way: un boost per l’imprenditoria femminile

Le startup a guida femminile ricevono in media meno fondi. Per invertire la tendenza nasce Women in Action, un programma di LifeGate Way in collaborazione con Ventive.

  • Women in Action è un programma di accelerazione di LifeGate Way.
  • L’imprenditoria femminile è infatti penalizzata dal gender gap: nel mondo, il 98 per cento di finanziamenti del venture capital è destinato a startup guidate da uomini.
  • Il programma si propone non solo di dare un aiuto concreto economico alle startup giudicate meritevoli, ma anche di fornire tutti gli strumenti necessari ad avviare un business di successo.

Se i dati per quanto riguarda l’occupazione femminile in Italia non sono certo buoni (43,6 per cento contro una media europea del 54,1 per cento), lo sono ancora di meno quelli relativi alle startup guidate da donne. Le donne non fanno startup, o meglio: le donne non ricevono finanziamenti a sufficienza per far partire le startup. Per questo è nato Women in Action, il programma di accelerazione di LifeGate Way e Ventive dedicato alle startup innovative create da founder donne, o che abbiano una compagine sociale a maggioranza femminile, ma anche ai team di studentesse e neo-imprenditrici. Alle selezionate verrà offerto un percorso di sviluppo completo, dall’idea all’ingresso sul mercato. Il requisito? Occuparsi di prodotti o servizi innovativi che mettano al centro la sostenibilità.

Startup femminili
Globalmente le startup che abbiano al proprio vertice una manager rappresentano il 15 per cento © Per Loov

Startup femminili in Italia e nel mondo: qualche dato

L’imprenditoria femminile è truccata in partenza: se il team di startupper è formato solo, o in gran parte, da donne, si ricevono meno fondi. A dirlo è il Financial Times, secondo cui il 98 per cento dei finanziamenti del venture capital nel mondo è destinato a imprenditori maschi.

Globalmente le startup guidate da una donna sono il 15 per cento del totale, mentre in Europa e America latina tale percentuale si ferma al 12 per cento. Peggio di noi, Medio oriente e nord Africa (dati Venturebeat.com). In cima alla classifica troviamo invece Australia e Nuova Zelanda, dove il 21,6 per cento delle startup è a guida femminile, e il nord America, che arriva al 15,7 per cento. In questo panorama l’Italia non brilla certo per virtù: se ad avere delle donne al vertice è una società su 5, per le startup la percentuale si ferma al 12,6 per cento. Questo è il quadro raccolto dal V Rapporto nazionale sull’imprenditoria femminile realizzato da Unioncamere.

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Gli stati più virtuosi sono Australia e Nuova Zelanda, dove una startup su 5 è a guida femminile © Mika Baumeister

Le startup italiane scalabili fondate da donne hanno un valore d’impresa pari a 2 miliardi di euro, cioè il 16 per cento del totale. Non male, se si considera che al primo posto prima di noi c’è solo la Finlandia, il cui valore medio per le suddette startup rappresenta il 23 per cento del totale, mentre la media europea si ferma all’8 per cento. Il valore d’impresa delle nostre startup al femminile è cresciuto del 34,5 per cento; nonostante ciò, sono diminuiti gli investimenti (dati Dealroom.com). Insomma, il potenziale economico c’è ed è grande, ma non gli viene dato il giusto valore.

Women in Action, il programma di LifeGate Way dedicato alle startup femminili

Per dare un boost all’iniziativa imprenditoriale al femminile, LifeGate Way, l’ecosistema di startup sostenibili di LifeGate, insieme a Ventive, società di investimenti e di consulenza che ha l’obiettivo di supportare startup e pmi innovative nella loro crescita, ha creato Women in Action, un programma di accelerazione a cui si accede tramite concorso e che ha l’obiettivo di accompagnare gruppi di donne intenzionate a creare un prodotto o servizio nell’ambito della sostenibilità. L’idea è quella di offrire gli strumenti giusti per tutte coloro che desiderano crescere come imprenditrici, sia che al momento partano solo da un’idea, sia che abbiano già avviato un progetto: per questo il programma prevede due percorsi differenti a seconda dei livelli di maturità dell’impresa. Co-founder del progetto sono Elga Corricelli, human & social sustainability designer, e Layla Pavone, imprenditrice esperta di digitale e innovazione tecnologica, professoressa universitaria e presidente onoraria di Iab Italia.

Il programma ha come sponsor Archiva Group, Barilla, Innovation team di PwC Italia e Uno Quattro Studio legale; hanno aderito in qualità di partner Riso Gallo, Design Tech, Carter & Benson, Step Tech, Cookies, Qonto, SheTech, Women of Change Italia, OVHcloud, Underdogs, GS Loft, Hi-Interiors, Huware, Generas Corporate. “Per chi come noi opera nel mercato digitale, l’imperativo è sempre quello di guardare avanti e immaginare il mondo di dopodomani. E nel mondo di dopodomani abbiamo un bisogno disperato di donne, della loro forza di adattamento, della loro determinata gentilezza e soprattutto della loro innata creatività”, commenta l’ingegner Giuliano Marone, presidente e amministratore delegato di Archiva Group.

Women in Action
Women in Action è il programma di accelerazione di LifeGate Way dedicato alle startupper donne © Socialcut

Ma come funziona nello specifico il programma Women in Action?

È possibile partecipare alla selezione a partire dal 15 novembre: le informazioni sono disponibili a questo link. Tra tutte le candidature, una giuria qualificata ne sceglierà 16 che parteciperanno al Women in Action day, ovvero la scrematura finale dalle quale emergeranno le cinque beneficiarie del programma di accelerazione: 3 startup già esistenti, il migliore team di studentesse e il migliore team di neo-imprenditrici. I tre mesi durante i quali si articolerà l’iniziativa avranno come fine ultimo quello di accompagnare le donne nella crescita sostenibile della loro impresa, tanto aiutandole a perfezionare il loro business model quanto allenando le soft skills necessarie per emergere.

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Women in Action, oltre ad offrire un aiuto economico, fornirà alle startupper anche gli strumenti essenziali per creare un business profittevole © Slidebean

Il percorso formativo vedrà la partecipazione di docenti e trainer esperti, ma anche attività di mentorship per la crescita e la focalizzazione come imprenditrici. Le beneficiarie del programma impareranno a fare attività di networking per confrontarsi, conoscere e crescere nell’ecosistema startup, potranno usufruire di percorsi di coaching per sviluppare consapevolezze e strumenti per lo sviluppo di soft skills.

“L’Italia come sistema paese sconta purtroppo un forte gap rispetto al ruolo, al coinvolgimento e all’impegno delle donne all’interno delle organizzazioni aziendali”, sottolinea Elga Corricelli, co-founder Women in Action e supervisor del programma. “Per cercare di superare questa disuguaglianza sociale, così da riuscire a garantire una piena equità, non basta però semplicemente aumentare la quota delle donne presenti all’interno dei vertici del management aziendale ma occorre iniziare a costruire i pilastri di una vera rivoluzione culturale attraverso progetti di formazione e sensibilizzazione sul tema della partecipazione delle donne nei luoghi di lavoro. Women in Action vuole essere un reale aiuto, solido e concreto, per affiancare e far emergere i talenti femminili, aiutandoli a scoprire, creare, implementare e sviluppare un’impresa puntando sulle capacità e i reali bisogni delle innovatrici”.

 

 

 

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