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Airlite si è aggiudicata il premio rivolto alle tecnologie in grado di migliorare la qualità dell’aria e ridurre gli effetti delle isole di calore.
I gas tossici e le sostanze inquinanti che quotidianamente riversiamo nell’aria stanno gradualmente soffocando il pianeta e i suoi abitanti. L’inquinamento atmosferico è una delle più grandi sfide ambientali del nostro tempo e uccide ogni anno circa sette milioni di persone. Ci sono nazioni e categorie più vulnerabili, come neonati e bambini, ma l’inquinamento è una minaccia trasversale che colpisce praticamente tutti. Secondo le Nazioni Unite, nel mondo nove persone su dieci respirano aria inquinata. Ogni soluzione volta a contrastare questo fenomeno è pertanto preziosa. Tra queste spicca Airlite, la pittura 100 per cento naturale che purifica l’aria eliminando il 99,9 per cento dei batteri e fino all’88,8 per cento dell’inquinamento dell’aria. Questa pittura innovativa, sviluppata da Massimo Bernardoni, Antonio Cianci e Arun Jayadev, ha avuto un ulteriore importante riconoscimento: si è infatti aggiudicata la Open Innovation Call di New York.
L’obiettivo della competizione organizzata dalla città statunitense era quello di individuare e testare le più promettenti tecnologie in grado di migliorare la qualità dell’aria e ridurre gli effetti delle isole di calore. La sfida si suddivide in due differenti ambiti: il Track 1 riguarda prodotti e servizi, mentre il Track 2 è focalizzato sulla progettazione urbana.
Airlite, che permette di purificare l’aria, come se fosse una foglia, ed è in grado di trasformare le pareti degli edifici in un depuratore d’aria naturale, è stata proclamata vincitrice del Track 1. “Si tratta di un risultato molto importante – ha commentato Antonio Cianci, Ceo e co-fondatore della società. – Questo premio porta Airlite ad essere inserita tra i prodotti che la città di New York potrà utilizzare in progetti specifici. Grazie alla raccolta con Mamacrowd vogliamo ottenere i fondi necessari per avere le risorse per crescere commercialmente e avviare le attività nel mercato americano, che ha mostrato di apprezzare la nostra tecnologia ai massimi livelli”.
A building in Rome by #SantaMaria painted with @AirliteItalia, the same paint from @AirliteUK we used in the dining hall in @stmarys_w4 which has brought down the level of No2 by more than 80%. #airPollution @LBofHounslow @MayorofLondon. We are planning to paint the whole school. pic.twitter.com/rPUAuAbX0X
— ChiswickOasis (@ChiswickOasis) 30 luglio 2019
Attualmente Airlite, che è stata inserita dalle Nazioni Unite tra le quattro tecnologie più efficaci al mondo per combattere l’inquinamento, è presente direttamente in quattro paesi, Italia, Svizzera, Regno Unito e Cina, e ha applicato oltre 1.500.000 metri quadri di pittura in oltre 25 paesi. L’obiettivo è quello di ampliare ulteriormente il proprio raggio di azione, e quindi i benefici apportati alla qualità dell’aria: per farlo è stata lanciata una campagna di equity crowdfunding per accelerare lo sviluppo e l’internazionalizzazione dell’azienda. “I fondi raccolti saranno utilizzati per rafforzare la rete commerciale in modo da aumentare il fatturato”, ha affermato Cianci.
https://www.youtube.com/watch?v=R6wqQe491y0&t=14s
Airlite è una pittura naturale a base di polvere minerale inorganica, che, diluita nell’acqua, si applica come una normale pittura architettonica, all’interno e all’esterno degli edifici. Attivata dalla luce, sia naturale che artificiale, riduce gli agenti inquinanti nell’aria, tra cui ossidi di azoto, formaldeide, acetaldeide, cloruro di metilene e benzene. Elimina i cattivi odori, previene la crescita di muffe, virus e batteri resistenti agli antibiotici, come lo Staphylococcus aureus, ed è efficace su altri batteri pericolosi per la salute umana come l’Escherechia coli, creando ambienti più sani e sicuri.
Cento metri quadrati di Airlite, sostiene l’azienda, hanno lo stesso effetto di purificazione dell’aria di cento metri quadrati di bosco. Questa straordinaria tecnologia, utilizzata recentemente per realizzare murales “mangia-inquinamento”, è inoltre in grado di ridurre i consumi energetici degli edifici. Riflettendo la componente calda della luce solare, mantiene freschi gli ambienti senza dovere utilizzare gli impianti di condizionamento, contribuendo in questo modo a ridurre il consumo di energia e le conseguenti emissioni di CO2.
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