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Cosa contengono quelle bevande con sali minerali, sport drink e energy drink che presentano come ideali per lo sport, per dissetare? Leggiamo le etichette.
Si presentano con accattivanti pubblicità di performance sportive, bottiglie aerodinamiche, colori sgargianti e fosforescenti (dall’arancio al blu elettrico fino a un nuovissimo nero violaceo) sapientemente piazzate dagli esperti di product placement in ogni angolo degli scenari sportivi, in “gusti” fantasiosi. Sono le bibite inventate per lo sportivo, per chi si sente affaticato, per chi vorrebbe fare il pieno di energia. Sport drink, energy drink, bevande isotoniche, bibite energetiche, integratori di sali minerali, “indicati nell’attività fisica – recitano le etichette – e nelle pratiche sportive che comportano un’intensa sudorazione”, “per fornire all’organismo un apporto di sali minerali”.
Un’etichetta tipo reca, nella lista degli ingredienti: “Acqua – sciroppo di glucosio (fruttosio) – zucchero – acido citrico – sali minerali (sodio cloruro, sodio citrato, monopotassio fosfato, magnesio carbonato) – aromi – coloranti (E104, E110, E122, E131, E150)”. A volte ci sono “emulsionanti, E414, E450“.
Nel dettaglio, ecco cosa sono e quanto costano gli ingredienti caratterizzanti:
Se non è indicato diversamente, è acqua di falda o addirittura di rubinetto. Addirittura non per la sua qualità, che è buona se non ottima, ma per il suo costo, realmente irrisorio.
Zucchero. Lo sciroppo di glucosio è lo zucchero più usato dai produttori alimentari, si ricava dal mais.
Ha funzione dissetante.
Oltre al cloruro di sodio (il comunissimo sale da cucina), vi sono sali di potassio e magnesio. Che sono effettivamente utili all’organismo in caso di necessità di reintegro tonico-energetico, ma in che quantità sono presenti in queste bibite? Dai 50 ai 500 mg/litro. Cioè? Mezzo grammo in una bottiglia da un litro. Se ne trova di più in una sola banana. Purtuttavia il fabbisogno giornaliero di questi sali va dai 2 ai 4 grammi – che abbondano in tutti i vegetali, nella frutta fresca anche spremuta, in pasta e cereali, legumi, semi oleosi, lievito di birra, germe di grano. Inoltre, i minerali che si trovano naturalmente nei cibi sono sempre combinati con amminoacidi specifici e talvolta anche con vitamine che il corpo umano è predisposto per assimilare in questa forma e sa come utilizzarli nel modo migliore. Sotto forma di supplementi riesce molto meno a integrarli opportunamente.
In commercio ci sono sport drink in decine di “gusti”: dai classici arancia e limone, ai più moderni e fantasiosi “ice shock”, “blue mountains” “black mora e pesca”. Il fatto è questo: si tratta di “gusti”. In “bevande al ‘gusto’ arancia o limone” non c’è traccia di arancia né di limone. Neanche una scorzetta. Solo aromi. Così come per tutti i fantasmagorici gusti inventati per esigenze di marketing. Da tener d’occhio il fatto che che quando c’è scritto solo “aromi” si tratta sempre di aromi artificiali.
Per ottenere questi colori decisi, arancio e giallo, e psichedelici, dal giallo fluo al blu elettrico, si può ricorrere all’E104 (giallo di chinolina, lievemente tossico, sconsigliato ai bambini), E122 (rosso, azurubina-carnoisina, sconsigliato ai bambini, controindicato per chi è allergico all’aspirina e agli asmatici), E131 (Blu patent V, da evitare per le persone allergiche), E150d (caramello solfito-ammoniacale). Altri codici “E”: E414, che è gomma arabica, ed E450, polifosfati (la cui assunzione in alte quantità può alterare l’equilibrio calcio-fosforo:
sottraggono calcio all’organismo).
Insomma, acqua e zucchero. Un pizzico di sale. Polverine d’aromi (naturali o artificiali?) e coloranti (naturali o artificiali?) a prezzi tra i 2 e i 4 euro al litro. Una banana e due bicchieri d’acqua costano 40 centesimi.
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