
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
In Sudafrica ad un cacciatore di frodo è stata inflitta la condanna record di 77 anni per avere abbattuto tre cuccioli di rinoceronte.
Il bracconaggio, secondo i dati dell’Interpol, è il terzo mercato illegale più redditizio dopo il traffico di armi e di droga. La posta in palio è molto alta quindi la lotta tra cacciatori di frodo e rappresentanti della legge si fa sempre più serrata.
Tra gli animali più minacciati ci sono i rinoceronti, cacciati per il loro corno. Negli 1970 in Africa vivevano oltre 70mila rinoceronti, oggi se ne contano appena 25mila. Questi enormi erbivori sono perseguitati per via del corno che, grazie all’enorme domanda, ha un valore di 60mila dollari al chilo. Il corno, per il quale i rinoceronti vengono macellati e mutilati, viene usato in Yemen come impugnatura dei pugnali e in oriente come afrodisiaco naturale.
Oggi però arriva una sentenza che rappresenta un punto di svolta, uno spartiacque nella lotta tra rinoceronti e bracconieri, tra legalità e criminalità. Un tribunale sudafricano ha condannato a 77 anni di reclusione un bracconiere, Mandla Cauke, accusato di avere abbattuto tre giovani esemplari di rinoceronte. Si tratta della condanna più pesante mai inferta ad un cacciatore di frodo. Il bracconiere era stato arrestato nel 2011 all’interno del Parco nazionale Kruger per aver ucciso tre cuccioli di rinoceronte.
Il Sudafrica è uno dei paesi maggiormente colpiti dal bracconaggio, lo scorso anno sono stati uccisi 1004 rinoceronti, mentre dall’inizio del 2014 sono stati quasi trecento gli animali abbattuti. Il paese africano rappresenta il principale habitat dei rinoceronti, ospita infatti l’80 per cento degli esemplari di tutto il mondo.
Per proteggere questi animali sono state adottate diverse iniziative che però si sono rivelate infruttuose, ad esempio i ranger dei parchi hanno provato a tagliare il corno dei rinoceronti, così facendo però gli animali perdono comunque uno strumento sociale e di difesa fondamentale, inoltre i bracconieri preferiscono abbattere gli esemplari senza corno per non rischiare di perdere tempo nel seguirne le tracce. Anche lo spostamento degli esemplari in zone più sicure si è rivelato controproducente, a causa dello stress subito in seguito alla cattura i rinoceronti tendono a non accoppiarsi anche per anni. L’unica via da percorrere per impedire l’estinzione di questi pachidermi è quella di vegliare costantemente su di loro e inasprire le pene per i colpevoli.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.
Il caldo non è uguale per tutti: servono soluzioni accessibili come i rifugi climatici. A Bologna ne sono stati attivati quindici in biblioteche, musei e spazi pubblici.
Riduzione delle emissioni in agricoltura, mobilità sostenibile, efficientamento degli edifici e sensibilizzazione i i pilastri. Ma ora servono i fatti.
Un nuovo murales al Gazometro sarà l’ulteriore tassello di un processo di rigenerazione che sta interessando uno dei quadranti più dinamici della Capitale.
Accordo in Senato: a decidere non sarebbe il paziente, ma un “Comitato etico”. Ma spunta una controproposta popolare che punta all’eutanasia legale.
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.