Con Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, abbiamo esplorato i temi chiave degli Stati generali della green economy 2024 il 5 e 6 novembre.
L’allarme di Goletta Verde: metà delle coste italiane è inquinata
È terminato il viaggio di Goletta Verde di Legambiente che ha analizzato le acque italiane. I risultati sono preoccupanti.
Navigando lungo le coste italiane ogni 59 chilometri ci si imbatte in un punto inquinato o fortemente inquinato. Quasi la metà dei 261 punti campionati dai tecnici di Legambiente nelle quindici regioni costiere italiane, il 48 per cento, è risultato inquinato oltre i limiti di legge (il 39 per cento fortemente inquinato, il 9 per cento inquinato). Sono gli allarmanti dati emersi dalla consueta campagna estiva di Goletta Verde, il veliero ambientalista che solca le acque del Mare Nostrum in cerca di inquinamento, punti critici e scarichi fognari non depurati che mettono a repentaglio la salute dei bagnati e quella dell’intero ecosistema.
Scopri l’iniziativa LifeGate PlasticLess, un mare di idee contro un oceano di plastica
Mala depurazione
La principale causa dell’inquinamento delle acque costiere in Italia, secondo Goletta Verde, è la cattiva depurazione che affligge vaste aree dello stivale, a causa dell’assenza di una rete fognaria perfettamente funzionante. Oltre a compromettere la qualità dell’acqua, con gravi ricadute a lungo termine sull’ecosistema e sul settore turistico, il problema della depurazione colpirà l’Italia anche economicamente. Il nostro Paese è infatti oggetto di due condanne e di una terza procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea, che riguardano complessivamente 909 agglomerati urbani. “La grande opera pubblica di cui non si parla mai nel nostro Paese è il completamento della rete fognaria e di depurazione delle acque reflue – ha dichiarato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. – La mala depurazione è, infatti, un’emergenza ambientale che va affrontata con urgenza visto che siamo anche stati condannati a pagare all’Ue una multa da 25 milioni di euro, più 30 milioni ogni sei mesi finché non ci metteremo in regola”.
Bilancio critico per la @GolettaVerde 2018: inquinato e fortemente inquinato il 48% dei punti campionati: un punto ogni 59 km di costa. Mala depurazione e rifiuti in testa ai nemici del mare. Leggi il report completo -> https://t.co/RXPA5uBcs7 pic.twitter.com/nRk6e1tE39
— Legambiente Onlus (@Legambiente) 13 agosto 2018
Peggiora la qualità dell’acqua
Tecnici e biologi di Goletta Verde, il cui viaggio è iniziato il 22 giugno dalla Liguria ed è terminato in Friuli Venezia Giulia il 13 agosto, hanno evidenziato come il nostro mare sia sempre più inquinato. Rispetto al 2017 sono risultati inquinati l’8 per cento dei siti in più. Le maggiori criticità sono state riscontrate alle foci di fiumi e canali: su 149 foci monitorate, 106 (il 71 per cento) sono risultate “fortemente inquinate”.
Le regioni più inquinate
Se l’anno scorso la maglia nera di regione più inquinata di Italia era toccata al Lazio, quest’anno la regione con il maggior numero di siti che presentano un inquinamento oltre i limiti previsti dalla legge è la Sicilia (con 21 siti), seguita da Campania (20) e Lazio (17).
Bagnanti ignoranti
L’elevato inquinamento delle acque è ulteriormente aggravato dalla inadeguata informazione da parte delle amministrazioni verso i fruitori delle spiagge. Legambiente ha infatti riferito che nell’89 per cento delle aree monitorate, classificate “balneabili” dalle autorità, è assente l’obbligatorio cartello informativo sulla qualità delle acque.
Un mare di rifiuti
Le minacce per le acque italiane non sono rappresentate solo dall’insufficiente depurazione delle acque, mare e coste sono infatti infestati dai rifiuti. Su 78 spiagge monitorate quest’anno da Legambiente, i volontari dell’associazione hanno trovato quasi 50mila rifiuti, una media di 620 rifiuti ogni cento metri. Di questi l’80 per cento è costituito dall’onnipresente plastica, vero flagello dei mari di tutto il pianeta. Un rifiuto su tre è un prodotto monouso, come bottiglie, cannucce, cotton fioc e stoviglie, per questo l’associazione ambientalista ha chiesto al governo la messa al bando di alcuni prodotti usa e getta di plastica.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Entro il 2025, 40 porti italiani saranno dotati di spugne per assorbire gli oli. Si inizia da cinque tappe simboliche: Napoli, Messina, Brindisi, Ravenna e Trieste.
Una stretta opera di sorveglianza anti-bracconaggio ha dato i suoi frutti: il parco nazionale di Kaziranga ha quasi azzerato le uccisioni di rinoceronti.
A Palazzo Bovara apre al pubblico una tre giorni di confronto e conoscenza della moda sostenibile dal titolo Smart Closet.
Un aumento del 30% rispetto all’anno precedente, che risente anche delle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Dall’11 al 13 ottobre a Parma c’è Fragile: il festival per trovare soluzioni e strategie per ridurre il nostro impatto sul pianeta.
Approvato quasi due anni fa, il regolamento sulla forestazione importata dovrebbe entrare in vigore il 31 dicembre. Ma in tanti chiedono una revisione.
È ormai inevitabile il superamento di un settimo “limite planetario” (su nove), legato al processo di acidificazione degli oceani.
Il territorio dell’Alta Murgia in Puglia è il dodicesimo geoparco proclamato dall’Unesco in Italia.