
L’umanità raggiunge l’Overshoot day già il 24 luglio: per il resto del 2025 consumerà più risorse di quelle che il Pianeta può rigenerare.
Un passo deciso verso la sostenibilità, quello di Fiera Milano, primo polo espositivo ad essere certificato LEED, grazie al lavoro di Habitech.
Un dettagliato energy audit, precise azioni di effincientamento energetico, una drastica riduzione dei consumi. Queste alcune delle azioni pensate da Habitech per certificare Fiera Milano come polo fieristico sostenibile.
L’azienda, specializzata in edilizia sostenibile e riqualificazione energetica, è uno dei punti di riferimento del Green Building Council in Italia, associazione che punta a diffondere l’edilizia sostenibile a livello internazionale.
Fiera Milano ha così ottenuto la certificazione LEED EB:O&M per quello che è il cuore del quartiere espositivo di Rho: il Centro servizi, il Centro congressi e le palazzine uffici. Un riconoscimento che certifica la sostenibilità delle strutture in termini di risparmio energetico, l’attenzione al ciclo di vita dei prodotti, la salubrità degli ambienti interni e la sintonia con il contesto urbano circostante.
“Crediamo che la riqualificazione degli edifici e delle strutture esistenti sia di fondamentale importanza per rendere il settore immobiliare realmente sostenibile”, spiega Thomas Miorin, direttore di Habitech. “Affrontare un complesso di edifici come quello di Fiera Milano ha richiesto un importante lavoro di pre-analisi per capire dove intervenire con costi ridotti e massimi risultati”.
Gli interventi. In particolare si è dotata la reception di una pompa di calore, da utilizzare in particolare d’inverno. Per la hall si è deciso di diminuire la temperatura di 2 gradi durante la stagione più fredda, mentre per il Centro servizi si sono regolati i flussi d’aria e di CO2 tramite l’installazione di inverter che lavorano in base alla temperatura esterna. Di una certa rilevanza il progetto di dotare le numerose vetrate di una pellicola riflettente per ridurre la temperatura interna delle torri rivolte a sud.
I risultati di cui parla Miorin sono tangibili: un taglio dei cosumi del 10 per cento che ha portato a un risparmio di circa 77 mila euro l’anno. La certificazione prevede anche azioni di miglioramento sull’illuminazione, sulla gestione dell’acqua, sulla mobilità. Proprio in quest’ambito si è lavorato introducendo nel portale di Fiera una sezione dedicata al car pooling aziendale, che consente di formare gli equipaggi per la condivisione dell’auto per raggiungere il posto di lavoro e fornisce a chi aderisce un servizio sms in tempo reale con le informazioni relative al traffico.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’umanità raggiunge l’Overshoot day già il 24 luglio: per il resto del 2025 consumerà più risorse di quelle che il Pianeta può rigenerare.
Storica sentenza della Corte costituzionale: la mamma non biologica di una coppia di donne ha stessi diritti e responsabilità in ambito lavorativo.
Parigi, Copenaghen e tante altre: le città europee vogliono far tornare balneabili i propri fiumi con la rete Swimmable cities. E ci pensa anche Roma.
Il Tribunale superiore di Galizia ha obbligato le autorità statali e regionali a riparare i danni degli allevamenti intensivi della regione di A Limia.
Francesca Albanese è accusata dall’amministrazione Trump di condurre una campagna economica e politica contro Usa e Israele.
L’obiettivo è quello di colmare lacune regolatorie su tecnologie considerate strategiche per decarbonizzare l’industria, ma non mancano le criticità.
Nel luglio 1976 Seveso fu epicentro del peggior disastro ambientale mai avvenuto in Italia. Oggi un’autostrada fa riemergere ricordi e paure
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.