Normative, greenwashing e ruolo del retail: a Marca 2025 un dialogo tra aziende e consumatori promosso da CCM Coop Cartai Modenese e LifeGate.
Chiude un impianto della Coca-Cola in India: inquinava il terreno e usava troppa acqua
Dopo anni di denunce le autorità indiane ordinano la chiusura dello stabilimento di imbottigliamento della Coca-Cola di Varanasi.
L’India, grazie alla crescente espansione della classe media, è uno dei mercati più promettenti per la Coca-Cola che ha nel paese asiatico ben 58 impianti di imbottigliamento, ma non a tutti piace la Coca-Cola.
A Mehdiganj, vicino Varanasi, nello stato di Uttar Pradesh, dopo quasi quindici anni di battaglie della popolazione locale, è stato chiuso lo stabilimento della Coca-Cola. La svolta il 6 giugno scorso, quando l’Agenzia del governo indiano per il controllo dell’inquinamento (Central Pollution Control Board), ha giudicato responsabile l’impianto di aver inquinato la falda acquifera e di aver sprecato le risorse idriche della zona, decretandone la chiusura.
«Un grande successo dopo 14 anni di battaglie», così ha commentato la notizia Anand Mathew, sacerdote cattolico appartenente alla Società dei missionari indiani che dal 2000 si oppone, insieme alla popolazione locale, alla presenza dello stabilimento della Coca-Cola che sorge in un’area agricola e condivide le risorse di acqua con i contadini. «Per questa battaglia sono stato imprigionato nel 2004 e nel 2005. Il nostro è stato un movimento di donne e agricoltori emarginati dalla compagnia».
Le accuse imputate alla multinazionale sono gravi. Oltre ad aver estratto molta più acqua del consentito Coca-Cola è stata riconosciuta colpevole di inquinare la falda intorno al suo impianto. Le analisi condotte dall’Agenzia per il controllo dell’inquinamento hanno individuato alti livelli di piombo, cadmio e cromo analizzando i rifiuti dell’impianto di imbottigliamento. Come ulteriore aggravante questi rifiuti contaminati venivano venduti come fertilizzanti ai contadini. La società ha respinto le accuse e ha presentato ricorso contro l’ordinanza di chiusura.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nelle foto di Los Angeles sfigurata dagli incendi si notano case, terreni, automobili e boschi coperti da una polvere rosa. Vediamo di cosa si tratta.
Entra in vigore un’altra disposizione della direttiva europea sulla plastica monouso: quella sul contenuto di Pet riciclato delle bottiglie.
Smetteremo di produrre vestiti per rigenerare il Pianeta: è la visione della giornalista Tansy E. Hoskins in “Il libro della moda anticapitalista”.
Dopo oltre tre giorni, gli incendi che hanno circondato la metropoli californiana non accennano ad arrestarsi. Almeno 10 i morti e quasi 200mila le persone evacuate.
Per accelerare l’integrazione di metodi innovativi non animali nella ricerca biomedica è necessario avviare una trasformazione culturale.
Da qui al 20 gennaio saranno designati il Chuckwalla e il Sáttítla national monument: il primo, in particolare, estenderà il parco nazionale di Joshua Tree.
L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Il nostro pianeta attraversa una crisi profonda, ma due corposi rapporti dell’Ipbes indicano alcune vie di uscita.