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Sarà firmata oggi una proposta di legge per abrogare il Clean Power Plan, il piano di Barack Obama per la transizione energetica degli Stati Uniti.
La guerra del presidente degli Stati Uniti Donald Trump alle politiche ambientali del suo predecessore Barack Obama sta per aprire un nuovo capitolo. L’amministrazione di Washington ha deciso di abrogare il provvedimento più importante adottato dal governo democratico in tema di ecologia. Ad annunciarlo è stato lunedì 9 ottobre il direttore dell’Environmental Protection Agency, Scott Pruitt.
Il dirigente, che per anni ha lavorato per importanti compagnie petrolifere senza mai nascondere la propria predilezione per le energie fossili, ha infatti spiegato in un discorso tenuto nello stato del Kentucky che nella giornata di oggi firmerà “una proposta di legge con l’obiettivo di abrogare il cosiddetto Clean Power Plan”.
BREAKING: EPA Administrator Scott Pruitt says administration will withdraw from Obama’s so-called ‘clean power plan’. pic.twitter.com/76v9U9m86B
— Wired Sources (@WiredSources) 9 ottobre 2017
Quest’ultimo rappresenta il cardine giuridico della transizione energetica degli Stati Uniti. Esso impone infati alle centrali termiche di ridurre le proprie emissioni di CO2 del 32 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005. Il che significherebbe la chiusura di molti impianti a carbone, incapaci di soddisfare i nuovi standard ambientali. La norma era stata tuttavia già bloccata dalla giustizia, dopo che una trentina di stati a guida repubblicana avevano depositato un ricorso.
Trump, inoltre, aveva firmato un “decreto sull’indipendenza energetica” nel mese di marzo, che ordinava un riesame del Clean Power Plan. Nella stessa occasione, aveva promesso di rilanciare l’industria del carbone “per ridare lavoro ai minatori americani”.
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