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Il 22 aprile si celebra l’Earth Day, giornata istituita per celebrare la straordinaria ricchezza del nostro pianeta e per preservarla, soprattutto da noi stessi. Ecco com’è nata la manifestazione.
Il 22 aprile 1970 veniva istituita la Giornata mondiale della Terra, nata dall’esigenza di proteggere l’ambiente e le risorse naturali. Il movimento ha avuto origine negli Stati Uniti e in quell’occasione furono circa venti milioni i cittadini americani che si mobilitarono in una storica manifestazione in difesa dell’ambiente.
L’opinione pubblica cominciava a preoccuparsi seriamente per la mancanza di una efficace regolamentazione ambientale. Dopo l’uscita del best-seller Primavera silenziosa, di Rachel Carson nel 1962, gli americani hanno cominciato a mettere in discussione l’uso dilagante dei pesticidi. La gente iniziava dunque a farsi delle domande sulla correlazione tra inquinamento e salute; occorreva però lanciare un segnale forte alle istituzioni, una presa di posizione.
L’idea venne al senatore democratico del Wisconsin, Gaylord Nelson: dopo aver osservato migliaia di studenti scendere in piazza per manifestare contro la guerra in Vietnam capì che quella era la strada da seguire per rivoluzionare il movimento ambientalista: una grande manifestazione ambientale a livello nazionale.
Nel settembre del 1969 Nelson, in occasione di un evento pubblico, annunciò che nella primavera del 1970 si sarebbe svolta un’importante manifestazione ambientale ed invitò tutti i cittadini interessati a partecipare. L’evento fu dunque organizzato in poco tempo e praticamente senza budget. “La Giornata della Terra funzionò proprio perché era un evento spontaneo, nato dal basso”, ha raccontato Gaylord Nelson.
Fu un momento fondamentale per il movimento ambientalista, la gente aveva grande passione e desiderava prendere parte attivamente ad un movimento che avrebbe potuto cambiare il mondo. Una di queste persone era Martin Jennings, diciassettenne della Florida che ripulì come volontario i corsi d’acqua della propria città e affisse ovunque manifesti con lo slogan che poi sarebbe diventato celebre: “Se non sei parte della soluzione, sei parte del problema”.
“All’epoca c’era tanta eccitazione, una passione genuina che contagiava tutti, abbiamo pensato che avremmo potuto fare la differenza”, ha dichiarato Martin Jennings. Proprio grazie agli sforzi dei volontari, la maggior parte molto giovani, la prima manifestazione per la Giornata della Terra fu un successo e vide la partecipazione di milioni di manifestanti in tutti gli Stati Uniti.
La dimensione degli eventi variò dalle piccole assemblee scolastiche all’enorme “fiume umano” di oltre 100mila persone che si riversò sulla Fifth Avenue a New York. La nascita della Giornata della Terra non fu solo simbolica, consentì di ottenere risultati concreti.
Vennero di lì a poco approvate 28 riforme di carattere ambientale, dalla tutela dell’acqua e dell’aria al corretto smaltimento dei rifiuti pericolosi, fino alla limitazione di sostanze chimiche e pesticidi negli alimenti e nei farmaci. Da allora tante conquiste sono state raggiunte ma il pianeta è ancora in pericolo, occorre vincere nuove sfide, ritrovando quella passione e quel coraggio che animarono milioni di persone, in un lontano giorno di primavera nel 1970.
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