![I cambiamenti climatici rendono più fragili le foreste: spetta a noi tutelarle](https://cdn.lifegate.it/Uo8O3bcCWmXU02BcE2tjGePvH2w=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg, https://cdn.lifegate.it/qqdIw0SCwubwy7bixl7Zzz9dx0A=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg 2x)
L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
Le immagini satellitari mostrano che anche in Africa, come in Amazzonia, le foreste bruciano. Le cause sono tuttavia diverse.
L’Amazzonia non è la sola a bruciare. Una serie di immagini circolano infatti su internet, a partire da una mappa satellitare della Nasa, che mostra come l’intera fascia centrale dell’Africa sia colpito da una miriade di incendi. Dall’oceano Atlantico a quello Indiano, l’intera porzione centrale del continente è in fiamme, al livello del Gabon e dell’Angola.
The Amazon is burning – and so are parts of Africa.
NASA satellite images suggest 70% of the world’s most active fires are in Africa. pic.twitter.com/wuyTqyyXFP
— Al Jazeera English (@AJEnglish) August 27, 2019
Anche da quello che viene definito il “secondo polmone verde della Terra”, dunque, arrivano notizie inquietanti. Basti pensare all’apporto a livello mondiale che viene fornito dalla foresta del bacino del fiume Congo, che copre una superficie di circa due milioni di chilometri quadrati abbracciando numerose nazioni E assorbendo tonnellate e tonnellate di CO2, esattamente come nel caso dell’Amazzonia.
Tra ciò che accade in Africa e i roghi dell’America Latina ci sono tuttavia grandi differenze. Soprattutto per quanto riguarda le cause. Non a caso il governo dell’Angola si è lamentato in un comunicato ufficiale dei paragoni “azzardati” tra le due situazioni, “che possono trasformarsi in disinformazione”.
Il ministero dell’Ambiente della nazione africana ha spiegato infatti che “in quest’epoca dell’anno, in numerose regioni del nostro paese si determinano incendi provocati dagli agricoltori al fine di preparare le terre. Ciò in ragione della vicinanza della stagione delle piogge”.
Una spiegazione confermata anche da Tosi Mpanu Mpanu, negoziatore climatico presso i consessi internazionali per conto della Repubblica Democratica del Congo: “La foresta brucia anche in Africa, ma non per le stesse ragioni. In Amazzonia, si tratta di roghi alimentati dalla siccità e dai cambiamenti climatici. In Africa centrale, si tratta di tecniche agricole”.
Figures. NASA Images Shows More Fires in Africa Than Brazil — Global Elites Silent https://t.co/Hg5f9YJvpB via @gatewaypundit
— Jim Hoft (@gatewaypundit) August 27, 2019
Queste ultime, d’altra parte, nel continente sono decisamente diverse rispetto quelle sudamericane. Basati spesso su pratiche millenarie e artigianali, i metodi di sfruttamento della terra sono agli antipodi (in tutti i sensi) rispetto alle colture intensive del Brasile.
Quali che siano le ragioni, ciò non toglie che i roghi contribuiscano di fatto alla deforestazione. Secondo il presidente congolese Felix Tshisekedi, “al ritmo attuale, tenuto conto della crescita della popolazione, le nostre foreste potrebbero scomparire di qui al 2100”. Anche a causa dello sfruttamento delle risorse naturali, in particolare minerarie e petrolifere. Per questo, Greenpeace ha ammonito: “Sul lungo termine i governi dovranno porre fine a tutte le attività industriali all’interno della seconda più grande foresta tropicale del mondo”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
Il Piemonte è la regione italiana che vanta il maggior numero di comuni rurali Spighe verdi con un’attenzione spiccata alla sostenibilità.
I megabassines sono enormi riserve d’acqua pensati per l’agricoltura nei mesi di siccità. Nonostante le ottime promesse, sono oggetto di proteste per il loro impatto ambientale.
Il 26 febbraio 2023 a causa del mare mosso 94 migranti annegarono a 300 metri dalla costa calabrese: non ci furono soccorsi nonostante gli allarmi.
L’attivista 73enne impegnato nella lotta alla caccia alle balene è stato ammanettato a Nuuk su un mandato d’arresto emesso dalla Guardia costiera giapponese. Rischia l’estradizione.
A una settimana dal rogo nell’impianto di raccolta rifiuti, spenti gli ultimi focolai. Per ArpaCal non ci sono pericoli ma mancano le analisi del suolo.
In città le temperature sono più alte che altrove: è il fenomeno dell’isola urbana di calore. La cementificazione del territorio impedisce a piante e suolo di regolare la temperatura dell’aria. Dal soil sealing al calore antropogenico, le cause sono tutte legate alle attività umane.
Interessata un’area di 5mila metri quadrati, il Comune invita i cittadini a tenere chiuse le finestre e a indossare le mascherine ffp2.
Una catena umana per fermare i disboscamenti per far spazio alla grande opera: i comitati di cittadini si muovono per salvaguardare il territorio.