L’uso dei sottoprodotti dell’agricoltura nei mangimi animali può permettere un risparmio ecologico e una via diversa per l’ecosostenibilità ambientale.
Francia, 18mila studenti rifiutano di lavorare per aziende che inquinano
Più di 18mila studenti universitari della Francia hanno firmato un manifesto nel quale promettono: “Rifiuteremo di lavorare per aziende che inquinano”.
Il grido d’allarme contenuto nell’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc) è stato ascoltato da migliaia di studenti francesi. Dopo la pubblicazione del drammatico documento – secondo il quale la temperatura media globale potrebbe raggiungere i +1,5 gradi centigradi, rispetto ai livelli pre-industriali, già nel 2030 – gli iscritti alle “Grandes écoles” (le più prestigiose università del paese europeo) hanno deciso di far sentire la propria voce.
Des milliers d’étudiants de grandes écoles refusent de travailler dans des entreprises polluantes https://t.co/nUjUfTSrbq via @Novethic
— Pacte Finance Climat – 06 (@Pacte0) 26 ottobre 2018
“Dobbiamo mettere in discussione la nostra posizione privilegiata”
Più di 18mila universitari hanno firmato infatti un “Manifesto studentesco per un risveglio ecologico”, nel quale chiedono un cambiamento profondo della società nella quale vivono. E nel quale prendono posizione con estrema decisione rispetto al loro avvenire: “Dobbiamo mettere in discussione la nostra posizione privilegiata affinché il sistema possa cambiare”. Per questo, una volta terminati gli studi, nessuno di loro accetterà di lavorare per imprese che inquinano e che, dunque, mettono a rischio il futuro di intere generazioni.
“A che serve spostarsi in bicicletta se si lavora per un’impresa le cui attività contribuiscono ad accelerare i cambiamenti climatici o l’esaurimento delle risorse naturali?”, si chiedono gli studenti nel documento. Meglio allora “rivolgersi a datori di lavoro che si ritiene siano in linea con le nostre rivendicazioni”.
Gli universitari della Francia: “Non vogliamo boicottare ma riflettere”
La strategia non è necessariamente volta “a boicottare le imprese o a creare una lista nera”, ha spiegato uno studente del Politecnico di Parigi al quotidiano online Novethic. “Ciò che vogliamo fare è spingere gli universitari a ripensare il loro rapporto con le imprese. Vogliamo far emergere una riflessione su questo tema”.
Quella di rifiutare posti di lavoro presso aziende non in linea con le esigenze di lotta ai cambiamenti climatici non rappresenta la sola iniziativa ecologista attuata dagli studenti in Francia. Nello scorso mese di aprile, infatti, gli iscritti alla prestigiosa facoltà Science Po di Parigi avevano chiesto al loro ateneo di chiudere un partenariato con il colosso del petrolio Total. Ciò poiché le sue attività sono “in chiara contraddizione con la missione della nostra scuola”.
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