
Il 71 per cento dei capoluoghi oggi supererebbe i nuovi limiti europei per polveri sottili Pm10 in vigore dal 2030, a Frosinone e al nord è emergenza.
Al largo delle isole ci sono due grandi barriere coralline, a 370 metri di profondità. Sono più protette dagli effetti dei cambiamenti climatici, per ora.
Un team di ricercatori internazionali ha scoperto una vasta barriera corallina nelle acque profonde intorno alle isole Galápagos. La scoperta è stata effettuata grazie a una mappatura dei fondali marini con la tecnologia a laser. In realtà, le barriere coralline scoperte sono due: una che si estende per oltre 800 metri, pari alla lunghezza di circa otto campi da calcio, e l’altra lunga 250 metri. Entrambe sono state scoperte a una profondità compresa tra i 370 e i 420 metri.
La barriera corallina si trova all’interno della riserva marina delle Galápagos, una delle più grandi aree marine protette del pianeta, che si estende per 133.000 chilometri quadrati, una superficie di poco più grande dell’intera Grecia. Nel 2021, il governo ecuadoriano (le isole Galápagos, infatti, sono sotto la giurisdizione dell’Ecuador) ha annunciato di voler proteggere altri 60.000 chilometri quadrati con la creazione della riserva marina Hermandad, entrata in vigore nel 2022.
Le scogliere delle Galápagos presentano una varietà di specie di coralli duri, tra cui molte del genere “madrepora”. I coralli duri sono gli “edifici” della barriera corallina: producono carbonato di calcio, formando il tipico scheletro calcareo che siamo abituati a vedere. Gli scienziati ritengono che questi coralli si siano formati e abbiano sostenuto la biodiversità marina per migliaia di anni.
Katleen Robert, scienziata del Fisheries and marine institute della Memorial university di Terranova, ha dichiarato che questi sistemi di barriera corallina di acque profonde presentano un’elevata biodiversità, descrivendo ciascuno di essi come una “foresta” o un “campo di fiori”. Aragoste, squali, razze, diverse specie di pesci: i coralli sono popolati da una ricca fauna marina. “Per ogni video di un’ora che abbiamo raccolto, probabilmente passeremo 10 ore in laboratorio ad analizzarlo e a contare tutti gli animali”, ha detto alla testata Mongabay un membro dell’equipaggio. “Non sarei sorpreso se trovassimo oltre 100 specie diverse”.
La scoperta di queste due nuove barriere coralline arriva sei mesi dopo un altro importante ritrovamento: ad aprile di quest’anno, infatti, il team di scienziati aveva scoperto “antiche barriere coralline d’alto mare” sempre nelle acque che circondano le Galápagos. “Antiche” significa che, con molta probabilità, si tratta di barriere coralline che sono riuscite a resistere per secoli nelle profondità della riserva marina delle Galápagos, sostenendo intere e diversificate comunità marine, potenzialmente uniche. Alle quali si aggiungono ora le due nuove scoperte.
A differenza delle barriere coralline poco profonde, che soffrono di stress a causa del caldo provocato dal costante riscaldamento degli oceani (e in parte anche dal fenomeno climatico conosciuto come El Niño), le barriere coralline in acque profonde subiscono meno gli effetti di sbiancamento dovuto al calore.
Tuttavia, la ricerca ha scoperto che i cambiamenti climatici avranno comunque un impatto anche sui coralli di acque profonde, che sono sì acque fredde ma dove diminuirà l’offerta di cibo dovuta al cambiamento degli oceani.
“La Riserva marina delle Galápagos è un’area di straordinaria importanza biologica, collegata alle aree marine protette del Pacifico orientale”, dicono gli scienziati su Mongabay. Per questo è importante sostenere la ricerca, l’innovazione tecnologica nel campo della protezione degli habitat sott’acqua: al fine di mantenere intatta la salute degli oceani, c’è bisogno di una migliore gestione delle aree marine protette.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il 71 per cento dei capoluoghi oggi supererebbe i nuovi limiti europei per polveri sottili Pm10 in vigore dal 2030, a Frosinone e al nord è emergenza.
Le autorità della Nuova Zelanda hanno concesso al monte Taranaki, sacro per la popolazione maori, gli stessi diritti degli esseri umani.
La Corte europea dei diritti dell’uomo dà 2 anni all’Italia per mettere in campo una strategia nazionale per risolvere un problema noto da oltre 20 anni.
Potrebbero essere addirittura 5mila le tonnellate di carburante riversate nel mar Nero da due petroliere russe, travolte da una tempesta il 15 dicembre.
Tra gennaio e 2024 gli incendi in Brasile si sono estesi su 308mila kmq, di cui il 58 per cento in Amazzonia. L’aumento è del 79 per cento sul 2023.
Dopo un’estate 2024 segnata dalla moria di pesci a causa delle alghe e dei cambiamenti climatici, si corre ai ripari. Ma il Wwf manifesta dei dubbi.
Normative, greenwashing e ruolo del retail: a Marca 2025 un dialogo tra aziende e consumatori promosso da CCM Coop Cartai Modenese e LifeGate.
Nelle foto di Los Angeles sfigurata dagli incendi si notano case, terreni, automobili e boschi coperti da una polvere rosa. Vediamo di cosa si tratta.
Entra in vigore un’altra disposizione della direttiva europea sulla plastica monouso: quella sul contenuto di Pet riciclato delle bottiglie.