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Secondo fonti siriane, il governo di Assad avrebbe effettuato raid con bombe al cloro nel Ghouta orientale: “Decine di persone soffocate”.
Alcune organizzazioni siriane, tra le quali i caschi bianchi e l’Osservatorio per i Diritti dell’uomo, hanno denunciato un possibile attacco chimico a base di cloro nel Ghouta oriental . Almeno 80 persone sarebbero morte a causa dei raid aerei condotti dall’esercito di Bashar al-Assad nel corso degli ultimi due giorni, compresi 35 tra donne e bambini; in 40 avrebbero perso la vita soffocati proprio dalle armi chimiche.
I media governativi hanno tuttavia negato ogni responsabilità, parlando di una “farsa” e di “notizie fabbricate” dagli insorti. Appare per ora difficile ottenere risconti certi dalle persone presenti sul campo. Tuttavia, molti media internazionali, citando fonti siriane, riferiscono di decine di civili con difficoltà respiratorie. Secondo i caschi bianchi, “intere famiglie sono morte a causa dei gas tossici e centinaia di persone sono rimaste ferite”.
Gli Stati Uniti hanno condannato i bombardamenti: “Se le informazioni saranno confermate, si tratterà di qualcosa di terrificante che esige una risposta immediata da parte della comunità internazionale”, ha affermato in un comunicato una portavoce della segreteria di stato di Washington.
Intanto continua l’avanzata delle truppe di Assad nel Ghouta orientale. Grazie all’appoggio militare della Russia, il governo di Damasco controlla ormai quasi la totalità della zona. Nonostante un cessate il fuoco proclamato alcuni giorni fa, l’esercito ha attaccato, spiegando che la sua è stata una risposta al lancio di razzi verso la capitale da parte del gruppo ribelle Jaich Al-Islam. Quest’ultimo ha tuttavia negato di aver colpito la città di Damasco e ha spiegato che Assad ha “violato la tregua”.
Dall’avvio della campagna militare, secondo l’Osservatorio siriano dei Diritti dell’uomo, sono 1.600 i civili uccisi.
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