
Uno studio canadese ha analizzato le particelle di plastica presenti nell’Artico, scoprendo che nel 73 per cento dei casi si tratta di poliestere.
Hong Kong era uno dei centri nevralgici dello smistamento di avorio. La decisione del governo di vietarne il commercio è tra le più importanti per la vita degli elefanti che ogni anno vengono uccisi per le loro zanne.
Il governo di Hong Kong chiude definitivamente il mercato dell’avorio. Sono previste tre fasi: in un primo momento verrà vietata la vendita dei trofei di caccia e degli oggetti in avorio risalenti al periodo successivo al 1975, anno in cui è entrata in vigore la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione. Successivamente, anche la messa in commercio di avorio più vecchio risulterà illegale ed entro il 2021 i rivenditori dovranno essersi liberati di tutte le merci.
“Hong Kong era un enorme centro di smistamento di avorio illegale, che veniva fatto passare dai magazzini dei commercianti autorizzati”, dice Andrea Crosta, fondatore dell’organizzazione Elephant action league. Anche la Cina ha chiuso il mercato dell’avorio alla fine del 2017. Crosta è fiducioso che questi provvedimenti storici “riusciranno a ridurre notevolmente l’importazione illegale di avorio dall’Africa facendo crollare il numero di elefanti uccisi” – che sono 35mila all’anno.
Molte associazioni hanno accolto la notizia con soddisfazione, definendola “un’àncora di salvezza per gli elefanti”. Come ha ricordato la deputata Elizabeth Quat, ora è importante assicurarsi che la legge venga applicata.
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