Sostenibilità e blue economy aprono nuove prospettive per le professioni del mare: intervista a Massimo Bellavista su Gen Z e green jobs del futuro.
Il rilancio dell’economia montana passa da Restartalp
15 giovani per 15 idee di impresa. Per valorizzare la montagna, l’agricoltura, la cultura e l’economia. Ecco la ricetta per rilanciare le Alpi.
È ciò che avverrà con Restartalp, il primo incubatore d’impresa temporaneo che accompagnerà 15 ragazzi alla creazione di nuove imprese opereramti nel territorio montano: dal recupero delle colture tradizionali all’avviamento di impianti di teleriscaldamento a biomassa, dalla coltivazione della Stella alpina per usi cosmetici e alimentari, al ripristino di un’antica stazione ferroviaria in disuso per attività di cicloturismo. Un’opportunità per le nuove generazioni di età compresa tra i 20 e i 34 anni, per puntare al rilancio economico della montagna, sia in chiave sostenibile che ambientale.
Il campus, realizzato da Fondazione Garrone e Fondazione Cariplo accompagnerà i giovani scelti fino al 30 settembre in un percorso completo per la realizzazione della propria idea.
La Alpi come opportunità per la green economy
Gli ultimi dati al 2015 infatti sembrano dare una fotografia ben precisa: crescono gli occupati in agricoltura e in particolare aumentano del 48 per cento le aziende multifunzionali (dati Coldiretti).S empre secondo analisi di Coldiretti, sulla base di dati Istat, nel 2015 si è registrato un aumento del 35 per cento dei giovani lavoratori agricoli indipendenti e proprio nelle campagne si registra il tasso di crescita più elevato dell’occupazione giovanile tra i diversi settori produttivi.
Innovazione e tradizione tra le idee di Restartalp
Ecco allora l’idea alla base del Bio Mulino, di Stefania Bertotto di Ventimiglia: un’azienda agricola che punterà sul recupero di antichi cereali e loro molitura, per trasformarli in prodotti da forno e pasta e sulla produzione di olii con semi di lino, canapa e noce. Non solo, ma spazio verrà dato alle olive, agli olii essenziali, al miele.
O il progetto di recupero di Federico Rial, in provincia di Aosta, che prevede la coltivazione di varietà antiche e rare alpine e la sperimentazione di nuove varietà d’alta quota non ibride; la ripresa dell’allevamento dell’antica e pregiata razza suina alpina del Maiale Lanuto e la realizzazione della sede operativa e divulgativa in un antico stadel riqualificato.
Decisamente originale l’idea alla base di Quòtati, di Maria Lodolo D’Oria, 25 anni: aprire il primo spazio di coworking in montagna: durante tutto l’arco dell’anno, verranno accolti e ospitati tutti quei lavoratori che non sono legati necessariamente ad un luogo fisico e che vogliano lavorare per un po’ di tempo lontani dalla città.
Sono molte altre le imprese che nasceranno, difficile elencarle tutte, ognuna con un’idea innovativa alla base. L’obiettivo è comunque lo stesso: mantenere viva la montagna.
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