Ioniq 5 climate tour. Con Hyundai per raccontare l’Italia resiliente

Cosa significa sviluppare la resilienza dei territori, per adattarci al clima che cambia? Scopriamolo seguendo lo Ioniq 5 climate tour.

“Anche se il timore avrà sempre più argomenti, tu scegli la speranza”. Lo scriveva il filosofo latino Lucio Anneo Seneca al suo amico Lucilio quasi duemila anni fa. Una frase che potrebbe descrivere bene il motivo per cui noi di LifeGate, da sempre impegnati a raccontarvi il mondo della sostenibilità e le principali soluzioni per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera per affrontare il riscaldamento globale, abbiamo deciso di intraprendere un viaggio insieme a Hyundai per documentare le storie dei luoghi resilienti del nostro Paese nello Ioniq 5 climate tour.

Hyundai Ioniq 5
In viaggio durante la prima tappa dello Ioniq 5 climate tour©LifeGate

“Il timore avrà sempre più argomenti”: alcuni dati sugli ecosistemi sofferenti

Sappiamo bene che il “timore”, rappresentato dagli effetti dei cambiamenti climatici in atto, ha moltissimi e validissimi argomenti. La Cop26 che si è svolta a Glasgow lo scorso novembre ha evidenziato una volta di più la necessità di agire tempestivamente per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera per limitare l’incremento della temperatura globale a 2°C a fine secolo. Pena, l’aumento esponenziale degli eventi climatici estremi, come uragani, tornado, bombe d’acqua e alluvioni nei centri abitati, ma anche ondate di calore, siccità e, all’opposto, gelate improvvise. E ancora fusione dei ghiacciai alpini, aumento del rischio di incendi con conseguente perdita di ettari di bosco, necessari a contenere le emissioni, acidificazione degli oceani, riduzione delle superfici coltivabili, e molto altro ancora.

Gli ecosistemi, preziosissimi per la nostra sopravvivenza perché ci aiutano a combattere il riscaldamento globale e garantiscono stabilità sociale per i servizi che forniscono, stanno già subendo danni gravissimi per l’azione dei mutamenti climatici combinata alla mano dell’uomo. A causa della deforestazione, per esempio, solo nel 2020, nel mondo sono stati cancellati 4,2 milioni di ettari di foreste primarie umide tropicali. E anche gli incendi non hanno risparmiato le aree verdi del pianeta: solo in Italia nel 2021 si sono persi oltre 150mila ettari di bosco.

Hyundai
A causa di incendi e deforestazione, ogni anno nel mondo si perdono centinaia di migliaia di ettari di bosco©Pexels

E ancora, la perdita delle praterie sottomarine, pari a un campo da calcio ogni mezz’ora, rischia di incidere sugli sforzi di riduzione della CO2: la Posidonia oceanica, infatti, è in grado di immagazzinare il doppio dell’anidride carbonica rispetto alle foreste, a parità di estensione. Secondo Legambiente, infine, mentre la metà dei litorali sabbiosi del paese sarebbe soggetta a erosione a causa dell’antropizzazione delle coste e dei cambiamenti climatici, i ghiacciai italiani avrebbero perso circa il 90 per cento del loro volume tra il 1850 e i primi anni di questo secolo a causa dell’aumento delle temperature globali.

Questi sono solo alcuni dei motivi per cui l’Onu ha scelto di dedicare il decennio 2021-2030 al ripristino degli ecosistemi in tutto il mondo. L’effetto è quello di migliorare la resilienza dei territori, ovvero la capacità di resistere agli shock ambientali e di riparare eventuali danni subiti.

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Gli effetti delle tempesta Vaia sono ancora ben visibili©LifeGate

Noi scegliamo la speranza: in cosa consiste lo Ioniq 5 climate tour di Hyundai e LifeGate

Come l’Onu – e come Seneca – anche noi scegliamo la speranza, incarnata dalle azioni per ridurre l’anidride carbonica in atmosfera e dalle tante buone pratiche messe in atto da Regioni, Comuni, aziende, singoli cittadini virtuosi per tutelare la salute dei territori e delle persone. Nostra compagna di viaggio alla scoperta dei luoghi resilienti del Paese sarà Hyundai, casa automobilistica che si è impegnata ufficialmente a raggiungere la carbon neutrality entro il 2045. Viaggeremo per il Paese a bordo di una Ioniq 5, veicolo elettrico che rappresenta anche un vero esempio di come l’economia circolare possa sostenere l’industria dell’auto, e documenteremo con articoli e video interviste le esperienze più interessanti di ripristino degli ecosistemi.

“Nell’ambito della nostra vision Progress for Humanity, Hyundai è determinata a fare la cosa giusta per il mondo”, riferisce Andrea Crespi, Direttore generale Hyundai Italia. “Il cambiamento climatico è una sfida innegabile che richiede un’attenzione massima e urgente da parte di tutti e rende necessario un impegno stabilito. Come fornitore di soluzioni di smart mobility, Hyundai si impegna a essere carbon neutral nei suoi prodotti e nelle sue operazioni globali entro il 2045. Il piano di investimenti comprende trasporti più puliti e soluzioni energetiche più ecologiche per raggiungere un futuro migliore e più sostenibile per tutti”.

Hyundai Ioniq 5
Con Hyundai Ioniq 5 alla scoperta dei luoghi colpiti nel 2018 dalla tempesta Vaia©LifeGate

“Da oltre vent’anni promuoviamo la sostenibilità come armonia tra uomo e ambiente, fondamentale per preservare gli ecosistemi e ogni forma vivente su questo pianeta”, commenta Enea Roveda, Ceo di LifeGate. “Parlare di cambiamenti climatici oggi rappresenta un impegno per le future generazioni, una responsabilità che Hyundai ha deciso con coraggio di divulgare, attraverso il racconto di un’Italia resiliente che ha saputo adattarsi a un clima che cambia, lanciando con noi un messaggio di consapevolezza su come la salute dell’ambiente che ci circonda sia strettamente legata alle nostre vite e le azioni messe in campo per la sua tutela siano essenziali”.

Hyundai Ioniq 5
Marco Mina, ricercatore dell’Istituto per l’ambiente alpino dell’Università di Bolzano con il giornalista LifeGate Roberto Sposini durante una tappa dello Ioniq 5 climate tour©LifeGate

Prima tappa del nostro viaggio sarà il Trentino Alto Adige, alla scoperta dei luoghi colpiti nel 2018 dalla tempesta Vaia, l’evento estremo che ha raso al suolo i boschi di abeti rossi narrati nei romanzi di Mario Rigoni Stern e utilizzati da Stradivari per i suoi violini. Ci faremo aiutare da Paolo Kovatsch, responsabile tecnico dell’Agenzia provinciale delle foreste demaniali della Provincia autonoma di Trento, che dirige le azioni di recupero e ripristino delle aree boscate di proprietà provinciale, e da Marco Mina, ricercatore dell’Istituto per l’ambiente alpino dell’Università di Bolzano, impegnato nello studio del ripristino dei paesaggi forestali.

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Paolo Kovatsch, responsabile tecnico dell’Agenzia provinciale delle foreste demaniali della Provincia autonoma di Trento©LifeGate

E dopo i luoghi di Vaia? Il nostro viaggio toccherà le foreste arse e i ghiacciai alpini in ritirata, le coste erose e recuperate, i terreni agricoli che hanno migliorato le rese e che resistono al clima che cambia grazie all’agricoltura biologica, sostenibile e di precisione e all’utilizzo di sementi antiche… Le esperienze dell’Italia resiliente sono diverse: scopritele insieme a noi, seguendo le tappe dello Ioniq 5 climate tour.

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