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La transizione elettrica per Volkswagen (ri)parte dalla nuova ID.3. Spaziosa, connessa, la prima certificata carbon neutral, vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Con la nuova ID.3 la sfida elettrica di Volkswagen accelera. Una sfida che ha a che fare con la progressiva affermazione di nuovi modelli di mobilità, fortemente influenzati dall’emergenza sanitaria. In questo scenario non facile, la nuova ID.3 non è solo un nuovo modello elettrico. Ma è anche la prima Volkswagen certificata dal TÜV NORD come carbon neutral, ossia che – secondo l’ente certificatore – ha raggiunto il traguardo dell’azzeramento delle emissioni di CO2 in atmosfera, grazie anche a programmi di compensazione. Un’auto elettrica che rappresenta un nuovo approccio di VW, la volontà di affrontare la mobilità nell’unico modo possibile, elettrica, connessa e sostenibile. Non un passo facile – come è intuibile – per il primo costruttore automobilistico al mondo, che deve ancora far convivere modelli a benzina, diesel, gpl e metano, e così sarà ancora a lungo. Ma che intanto gioca la sua carta migliore: un’auto elettrica che nasce su una piattaforma che di elettriche ne ospiterà molte altre; entro il 2029 VW ha annunciato infatti di voler lanciare 75 modelli elettrici. Abbiamo provato la ID.3 poco prima di tornare in lockdown, ed ecco cosa ci ha lasciato.
Va detto subito. Se quel 3 sta davvero per il terzo capitolo dopo Maggiolino e Golf, beh, i primi due avevano certo più personalità, almeno nella forma. Con un’attenuante però: al contrario dei due storici modelli, ID.3 se la deve vedere con il coefficiente aerodinamico – in questo caso molto buono – che le consente di ridurre la sua resistenza all’avanzamento e dunque di essere più efficiente e dunque – ancora – di sfruttare al meglio l’autonomia elettrica. E questo è un punto. Poi c’è quello che non si vede ad occhio, forse anche più importante: una batteria montata nel “pavimento”, batteria che non ruba spazio e che, col suo peso così in basso, assicura un piacere di guida che – come vedremo – è davvero molto buono. Poi c’è un aspetto raro su un’auto elettrica che piacerà a chi ama il piacere di guida, ossia la trazione sulle ruote posteriori, una scelta tipica delle auto sportive (ma anche del Maggiolino) o comunque che intendono offrire un buon divertimento di guida. Infine, qualche dato essenziale su ID.3: due livelli di potenza, una con motore elettrico da 150 kW (ossia 204 dei vecchi cavalli), l’altra da 107 kW (146 cavalli), autonomia elettrica fino a 549 chilometri, batteria da 45, 58 o 77 kWh (VW ne garantisce il 70 per cento della capacità dopo 8 anni o 160mila chilometri). Il resto lo vediamo a breve.
Se da fuori la ID.3 può lasciare tiepidi, beh, salendo a nordo si capiscono le ragioni di quella forma quasi da monovolume compatta. Ossia lo spazio: davanti, ma soprattutto dietro, c’è davvero molto spazio in relazione alle dimensioni esterne; ci sono versioni omologate per 4 o 5 persone. E c’è una semplicità che non va confusa con “povertà”: pochi comandi, quasi nessun pulsante, una pulizia stilistica che sulle prime spiazza ma che poi convince per la facilità con cui, con pochi comandi sul volante e uno schermo touchscreen da 10 pollici, più i comandi vocali, si gestisce tutto. Una lezione che Tesla ha introdotto prima di tutti e che VW sembra aver fatta sua, pur con le dovute differenze. Altra analogia? Anche ID.3, come Tesla, a breve si aggiornerà da sola, così da offrire software e funzionalità sempre aggiornare, proprio come i nostri smartphone.
L’abbiamo detto, e scritto, molte volte, Anche i criteri di scelta dell’auto stanno mutando velocemente. Ancor di più per un’elettrica. VW ha recepito velocemente la tendenza e la sua ID.3 la propone con versioni tematiche: comfort, infotainment, style, family… Insomma, come è facile intuire dal nome dei “pacchetti” disponibili, a seconda delle aspirazioni del cliente c’è già una ID.3 che offre equipaggiamenti specifici, così è più facile scegliere l’auto in funzione delle proprie aspirazioni o necessità. Fra le curiosità, la possibilità di scegliere l’illuminazione dell’abitacolo in 30 colori diversi, i sedili riscaldabili e con la funzione massaggio, la ricarica wireless per lo smartphone, i rivestimenti che il costruttore assicura “privi di sostanze di origine animale”, la possibilità di avere un sistema in pompa di calore al posto del tradizionale riscaldamento; un’attenzione in più all’efficienza energetica.
Dell’immediata sensazione di semplicità d’uso vi abbiamo già detto. ID.3 non ha pulsanti, non ha nemmeno la leva del cambio (sostituita da un comando vicino al volante). L’aspetto “minimal” sulle prime spiazza. Poi, però, si scopre che questa semplicità ha un suo razionale: semplificare. Per tenere sott’occhio – questo chiaramente – quello che serve su un’auto elettrica: ossia lo stato della batteria e l’autonomia. Stop. Al resto pensa l’assistente vocale Ciao ID (non l’abbiamo provato ma funziona come i vari Alexa, Hey Siri o Ok Google) che può regolare temperatura o impostare una meta sul navigatore e l’head-up display, un sistema che proietta sul parabrezza le informazioni sul viaggio. Rassicuranti – e ormai indispensabili – i vari cruise control adattivi, rilevatore di stanchezza del conducente, assistenza per il mantenimento della corsia, la frenata automatica in caso di rischio di collisioni. Il risultato rassicura: la ID.3 ha ottenuto le 5 stelle Euro Ncap, il massimo. Innovativo il sistema Eco assistant che, volendo, “legge” la segnaletica stradale e riduce automaticamente la velocità, utile nel caso delle sempre più diffuse Zone 30 nelle aree urbane.
Proprio come sul Maggiolino, o sull’iconico pulmino VW. Scordatevi però il tipico rumore, che sulla ID.3 è sostituito dal silenzio o, al massimo, da un suono elettronico come previsto dalla legge quando si viaggia a velocitò ridotte. Fine delle analogie col passato. La ID.3, in questa versione da 150 kW è un’elettrica dalle prestazioni appaganti, capace di fare spesso a meno dei freni e di recuperare energia sfruttando la posizione del cambio (Brake), agile ed equilibrata sulle curve – grazie al baricentro basso – e veloce quando serve: 160 km/h. In merito all’autonomia, è ragionevole poter contare su circa 370 chilometri nell’uso misto. Volendo è possibile avere anche gli ammortizzatori adattivi, ossia capaci di adattarsi alle tre modalità di guida previste: Eco, Comfort e Individual. Per la ricarica, anche per ID.3 valgono diverse opzioni, con la wallbox per il garage di casa (ricarica totale in massimo 7,5 ore), nei punti di ricarica pubblici (VW prevede una carta di ricarica We Charge), oltre alla ricarica veloce fino a 100 kW (circa 350 chilometri di autonomia in circa 30 minuti). Infine, i prezzi: Volkswagen ID.3 viene proposta a partire da 38.900 euro, non pochi ma destinati a ridursi anche in modo sostanzioso grazie all’accesso all’Ecobonus e agli incentivi regionali. Per il 2021 è attesa la versione di accesso con autonomia di 330 chilometri che dovrebbe costare attorno ai 30mila euro.
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