
Un milione di sanzione da parte del Garante per la concorrenza e il mercato: fornite false informazioni sulla sostenibilità ambientale dei prodotti.
Un team dell’Arizona State University ha messo a punto una tecnica per rilevare i livelli di microplastiche negli organi degli esseri umani.
Non inquinano solo il mare e i campi. Le microplastiche e le nanoplastiche sono davvero ovunque. Nell’aria che respiriamo e nel cibo che mangiamo. E quindi, anche nel nostro corpo. E per evitare danni alla salute, devono essere monitorate. È quanto emerge da uno studio svolto da un team dell’Arizona State University, presentato lunedì 17 agosto in una riunione dell’American Chemical Society.
Il gruppo di ricercatori ha esaminato 47 campioni di tessuti organici (polmoni, milza, reni, fegato) provenienti da una banca dei tessuti istituita per studiare le malattie neurodegenerative. Il risultato: tracce di micro e nanoplastiche sono state trovate in tutti i campioni esaminati.
“Sarebbe ingenuo credere che ci sia plastica ovunque ma non in noi”, ha affermato Rolf Halden, uno dei ricercatori dell’Arizona State University. Secondo diversi studi, sarebbero almeno almeno 50.000 le particelle di microplastica che ingeriamo o respiriamo ogni anno inconsapevolmente. “Ora” continua Halden, “stiamo lavorando a una piattaforma di ricerca che permetterà a noi e ad altri di cercare ciò che è invisibile: queste particelle troppo piccole per essere viste ad occhio nudo”.
L’intenzione del team statunitense è infatti quella di condividere con altri scienziati i dati e la tecnica di analisi, che permette di riconoscere dozzine di tipi di plastica, per monitorare i livelli di microplastiche nell’organismo umano e prevenire potenziali danni gravi per la salute.
Oltre al Pet, polietilene tereftalato utilizzato nelle bottiglie di plastica per bevande e al polietilene utilizzato nei sacchetti di plastica, i ricercatori hanno trovato in tutti i campioni tracce di Bpa, ovvero bisfenolo A. Sia secondo la Epa – Environmental protection agency americana, sia per la Efsa – Autorità europea per la sicurezza alimentare, questa sostanza ad alte dosi provoca disturbi a fegato e reni, e non è possibile escludere del tutto danni al sistema riproduttivo, nervoso, immunitario, metabolico e cardiovascolare o la possibilità di indurre il cancro.
Secondo gli studi condotti finora, l’esposizione attuale alle plastiche sarebbe troppo bassa per provocare davvero seri danni. Per questo, una tecnica che consenta di monitorare l’accumulo di micro e nanoplastiche nei tessuti risulta fondamentale per stabilire la tossicità di questi materiali per l’organismo umano.
Grazie alle informazioni fornite dai donatori di tessuti sui loro stili di vita, sulle abitudini alimentari, sulle loro occupazioni, il gruppo di ricercatori sta lavorando anche per determinare le modalità di esposizione alle microplastiche. Obiettivo: realizzare un database globale sull’esposizione alla plastica, che permetta di confrontare le esposizioni in organi e gruppi di persone nel tempo e nello spazio geografico. E stabilire, una volta per tutte, quale sia il rischio per il nostro organismo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Un milione di sanzione da parte del Garante per la concorrenza e il mercato: fornite false informazioni sulla sostenibilità ambientale dei prodotti.
Una temperatura record di 41,8 gradi centigradi è stata registra nella città di Isesaki, in Giappone: mai era stato raggiunto un valore simile.
Un viaggio all’ interno delle gigantesche piantagioni di eucalipto per conoscere il loro impatto su terra, acqua e comunità nel semiarido brasiliano.
Prende il via il 1 agosto la concessione all’associazione Poveglia per tutti, stabilita da un accordo con il Demanio: diventerà un parco pubblico
Fiamme in Sardegna, Sicilia e Calabria, e il rapporto parla chiaro: nel l 2025 persi già 31mila ettari di terreno in tutta Italia, col Sud più colpito.
L’umanità raggiunge l’Overshoot day già il 24 luglio: per il resto del 2025 consumerà più risorse di quelle che il Pianeta può rigenerare.
Storica sentenza della Corte costituzionale: la mamma non biologica di una coppia di donne ha stessi diritti e responsabilità in ambito lavorativo.
Parigi, Copenaghen e tante altre: le città europee vogliono far tornare balneabili i propri fiumi con la rete Swimmable cities. E ci pensa anche Roma.
Il Tribunale superiore di Galizia ha obbligato le autorità statali e regionali a riparare i danni degli allevamenti intensivi della regione di A Limia.