One Ocean Foundation, è nata una nuova coalizione per proteggere i mari

È stata presentata a Milano la nuova fondazione, istituita per contrastare l’inquinamento degli oceani e promuovere un’economia blu e sostenibile.

Un tempo gli oceani brulicavano di vita e avevano una grande varietà di specie che erano composte a loro volta da esemplari di grandi dimensioni. Negli ultimi cinquanta anni la quantità di fauna ittica nei nostri oceani si è dimezzata è sta rapidamente venendo rimpiazzata dalla plastica. Per combattere il decadimento di questi straordinari ecosistemi, da cui non possiamo prescindere visto che oltre tre miliardi di persone dipendono dalla biodiversità marina e costiera per il loro sostentamento, è stata creata la One Ocean Foundation.

La principessa Zahra Aga Khan
Lo scorso dicembre l’assemblea  generale delle Nazioni Unite ha approvato il prossimo piano per la Decade of Ocean Science for Sustainable Development, previsto dal 2021 al 2030. L’obiettivo 2030 comprende l’amplificazione della conoscenza del sistema oceanico, ma soprattutto punta a rendere disponibili dati e informazioni rilevanti per la politica e i governi, e a far comprendere il ruolo centrale dell’oceano per lo sviluppo sostenibile © One Ocean Foundation

Insieme per gli oceani

La One Ocean Foundation, presentata a Milano lo scorso primo marzo, mira a riunire scienza, ong, yacht club, aziende e singoli cittadini per intervenire attivamente per la salvaguardia dei nostri mari. La fondazione, presieduta dalla principessa Zahra Aga Khan e della quale Riccardo Bonadeo, commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda (Yccs), è vicepresidente, è nata su volontà dello Yccs e si propone di accelerare il necessario intervento sugli aspetti più critici che interessano l’oceano. “Accrescere e congiungere tutte le voci a sostegno dell’oceano nel mondo”, questa è, in sintesi, la dichiarazione d’intenti della fondazione.

Blue economy

In particolare la coalizione mira a promuovere la cosiddetta economia blu, ovvero un nuovo modello economico, teorizzato dall’economista belga Gunter Pauli, che prende ispirazione dal funzionamento degli ecosistemi naturali, nei quali nulla è sprecato e tutto torna in circolo all’interno di un processo “a cascata” che trasforma i rifiuti di un ciclo in materie prime di un altro ciclo.

Cerimonia di presentazione della One Ocean Foundation
La One Ocean Foundation ha avviato un progetto di sostenibilità ambientale di lungo termine, innovativo e accessibile a tutti, promuovendo pratiche concrete, raccolte nella Charta Smeralda © One Ocean Foundation

Una rete per salvare il mare

Per raggiungere gli obiettivi prefissati la One Ocean Fundation punta a connettere e agevolare il dialogo tra ricerca, imprese, istituzioni, policy maker e singoli individui, accomunati dall’amore per il mare e la sua conservazione. In questo modo si crea un network che ha un valore scientifico e, al tempo stesso, una forte spinta divulgativa, per accrescere la consapevolezza e creare relazioni costruttive tra tutte le parti in causa impegnate nella tutela degli oceani.

L’onda lunga dell’One Ocean Forum

L’istituzione della fondazione è, in parte, merito del successo riscosso dalla prima edizione di One Ocean Forum, organizzato lo scorso ottobre dallo Yccs per parlare concretamente di protezione del mare. In occasione dell’evento è stata inoltre firmata la Charta Smeralda, codice etico e comportamentale che definisce e fissa i paradigmi per la tutela dell’ambiente marino. “Essere già a questo punto, a soli pochi mesi dal forum, è un risultato straordinario – ha commentato il presidente della One Ocean Foundation, la principessa Zahra Aga Khan. – Il segnale è che il mondo vuole questa rivoluzione, il mondo vuole salvare il mare, e noi vogliamo provare a fare la nostra parte”.

Cerimonia per la nascita della One Ocean Foundation
Solo nel Mediterraneo, sono presenti 1,2 milioni di microplastiche (frammenti inferiori a 5mm) per chilometro quadrato, una delle concentrazioni più alte al mondo. A livello globale si stima che gli oceani siano inquinati da circa 300 mila tonnellate di plastica, di cui la maggior parte galleggia sulla superficie in oltre 5000 miliardi di pezzi © One Ocean Foundation

Come raggiungere gli obiettivi

Nel corso dell’evento milanese è stata infine presentata una roadmap di attività finalizzate a conseguire obiettivi concreti che saranno al centro del prossimo forum. One Ocean Foundation intende attivare tutti gli attori coinvolti attraverso un’eterogenea agenda di eventi che spaziano dallo sport al lifestyle, passando per il dibattito scientifico e strizzando l’occhio ai più giovani. “Questa roadmap attraversa le quattro macro aree di intervento di One Ocean: lo sport, che oggi diventa sostenibile cercando di promuovere competizioni in chiave green, anzi blue – ha dichiarato il vicepresidente della fondazione, Riccardo Bonadeo. – La ricerca, grazie a una collaborazione tra tutte le fondazioni attive su questi temi. L’educazione, attraverso un percorso per i più piccoli in grado di trasferire da subito i valori del mare e il lifestyle, con attività socio-culturali in grado di amplificare l’eco di One Ocean in un’ottica divulgativa”.

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