La Colombia libera il Parco nazionale dei Farallones di Cali dai cacciatori dell’oro

Il governo investirà 14,7 miliardi di dollari nel Parco dei Farallones di Cali per eliminare l’estrazione illegale dell’oro e ripristinare la biodiversità.

  • Nel 2024 il governo investirà 14,7 miliardi di dollari per avviare il restauro del Parco dei Farallones di Cali per per rafforzare i controlli contro i cacciatori d’oro illegali e per azioni di monitoraggio dell’acqua contaminata dal mercurio.
  • Circa 1.000 ettari di terreno sono stati colpiti dall’attività mineraria illegale: il recupero di quest’area colpita potrebbe richiedere almeno 20 anni per ripristinare la vegetazione e più di 50 anni per ripristinare l’integrità dell’ecosistema.
  • Il Parco nazionale Farallones de Cali ha una superficie di 196.364 ettari e rappresenta un patrimonio di biodiversità con tre ecosistemi e molteplici specie endemiche.

Il Parco nazionale Farallones di Cali, gioiello naturalistico lungo la costa del Pacifico colombiano, è destinato a sperimentare una rigenerazione di lungo termine, annunciata dal Ministero dell’Ambiente e dello sviluppo sostenibile. Questa decisione arriva dopo un anno di operazioni congiunte delle forze dell’ordine, mirate a debellare gruppi criminali responsabili dell’estrazione illegale dell’oro, una pratica che ha inflitto danni irreparabili al parco nazionale. “Il messaggio è chiaro: insieme possiamo controllare il territorio e smantellare queste bande criminali”, ha dichiarato Susana Muhamad, ministro dell’Ambiente e dello sviluppo sostenibile della Colombia, sottolineando la determinazione del paese a proteggere il suo patrimonio naturale.

Parco Farallones di Cali, un progetto lungo almeno 20 anni 

Il progetto, finanziato con un investimento di 3,7 milioni di dollari, prevede il ripristino dell’habitat attraverso il rimboschimento e l’analisi dei livelli di mercurio nei corpi idrici locali. Il mercurio, utilizzato nell’estrazione dell’oro, ha inquinato i fiumi e i torrenti del parco, minacciando flora, fauna e residenti. Le autorità colombiane stimano che saranno necessari fino a 20 anni per la completa rigenerazione forestale e addirittura 50 anni per il completo ripristino degli ecosistemi del parco. Il danno ambientale causato dall’attività mineraria illegale è stato definito “disastroso” durante l’annuncio ufficiale.

Il Parco nazionale Farallones de Cali, esteso su 196.364 ettari, rappresenta un cruciale corridoio biologico lungo la costa pacifica colombiana. Con oltre mille specie di alberi, orchidee, bromelie e felci, e oltre 620 specie di uccelli, è un tesoro biologico unico che merita una salvaguardia intensiva. Le foreste del parco, situate a breve distanza dalla città di Cali, svolgono un ruolo fondamentale nella fornitura di acqua dolce a milioni di persone, costituendo una falda acquifera vitale. Tuttavia, gruppi illegali hanno distrutto circa mille ettari delle vette più alte del parco, estraendo illegalmente circa 78 chilogrammi d’oro al mese, generando milioni di dollari. La pandemia ha esacerbato la situazione, limitando la presenza governativa sul territorio e facilitando così la formazione di insediamenti illegali. Nel 2023, il governo colombiano ha riscontrato un aumento significativo degli arresti legati a crimini ambientali, circa l’80 in più rispetto per rispetto al 2022. Sforzi intensi hanno portato alla chiusura di 11 miniere illegali e all’arresto di dieci persone.

Luis Ortega, presidente dell’Unione internazionale per la conservazione della natura, ha lodato gli sforzi degli ufficiali, sottolineando che Farallones è un modello per affrontare la minaccia mineraria, anche se riconosce la sfida di garantire soluzioni a lungo termine.  “Bisogna riconoscere che i funzionari hanno fatto un ottimo sforzo e che il parco dei Farallones è una priorità. Anche se potrebbe non sembrare, è uno dei modelli per agire contro la minaccia mineraria”. La Colombia, con questo impegno, dimostra la sua determinazione a proteggere i suoi tesori naturali, aprendo la strada per la rigenerazione di un importante patrimonio biologico. I nuovi risultati si aggiungono al lavoro svolto contro le attività illegali nei Parchi naturali nazionali di Paramillo, Nukak, Serranía de los Yariguíes, Puré, Amacayacu e La Paya.

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