
Le indagini della Procura di Bari sollevano nuovi dubbi sulle strategie di lotta alla Xylella, mostrando gli interessi economici coltivati all’ombra della fitopatia. Ma c’è dell’altro.
Ingredienti del pasticcio di lasagne con zucca e spinaci 500 g di lasagne 100 g di formaggio Asiago semistagionato 400 g di zucca rosmarino fresco 400 g di spinaci 200 g di pomodorini parmigiano reggiano olio extra vergine di oliva pepe nero da macinare Per la besciamella: 20 g di burro 20 g di farina 500 ml
Per preparare la besciamella, sciogliere in una casseruola il burro, aggiungere la farina e mescolare bene. Cuocere brevemente e poi incorporare piano piano il latte facendo attenzione a non formare grumi. Continuare la cottura fino a quando il composto sarà diventato denso e cremoso. Salare, pepare.
Accendere il forno a 180 gradi. Nel frattempo sbucciare la zucca e tagliarla a fettine sottili da adagiare sulla leccarda e condire con olio, rosmarino e sale. Cuocere la zucca in forno per una decina di minuti. Estrare dal forno e tenere da parte. Appassire per pochi istanti gli spinaci in una pentola con l’acqua rimasta sulle foglie dall’ultimo lavaggio e un pizzico di sale. Scolare, tritare e aggiungere un po’ di pepe. Preparare i pomodorini: lavarli e tagliarli in quattro parti. Sbollentare le lasagne seguendo le istruzioni di cottura riportate sulla confezione.
È il momento di assemblare il tutto: in una teglia, stendere uno strato sottile di besciamella, adagiare il primo strato di lasagne, aggiungere spinaci, zucca, qualche pomodorino, una manciata abbondante di Asiago a dadini e una di parmigiano grattugiato. Ripetere l’operazione in sequenza fino alla fine degli ingredienti. Cuocere per 30-35 minuti.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Le indagini della Procura di Bari sollevano nuovi dubbi sulle strategie di lotta alla Xylella, mostrando gli interessi economici coltivati all’ombra della fitopatia. Ma c’è dell’altro.
Sono oltre 24mila gli allevamenti intensivi di polli e suini in Europa, molti sorti nell’ultimo decennio. Un’inchiesta ne fa la mappatura e ne denuncia le principali problematiche.
Secondo uno studio, il passaggio da una dieta tradizionale africana a una tipica del mondo occidentale globalizzato, aumenta l’infiammazione e diminuisce la risposta ai patogeni. Il passaggio inverso comporta invece benefici.
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
I ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna hanno osservato un aumento dell’incidenza di tumori in diversi sedi con la somministrazione di bassi dosi di glifosato.
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.
I risultati di un progetto pilota sull’agricoltura rigenerativa mostrano i vantaggi di questo approccio rispetto all’agricoltura convenzionale. Registrando una produttività complessiva più elevata.
Dopo cinque minuti di esposizione alla pubblicità di cibo spazzatura i bambini consumano più calorie: lo studio presentato al Congresso europeo sull’obesità.