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Mineralizzanti, depurativi, nutrienti: gli spinaci sono ricchi di elementi vitali. E il ferro? Popeye aveva proprio ragione?
Gli spinaci sono ricchi di ferro. Ne detengono il primato fra tutti i vegetali freschi. Ma è di una qualità poco assimilabile dall’organismo, poco biodisponibile. Niente paura. Gli spinaci continuano a rimanere nostri preziosi alleati: clorofilla e carotenoidi ne fanno potenti antiossidanti, in grado di prevenire numerose malattie. Sono mineralizzanti, antianemici, tonici del cuore, depurativi. Contengono vitamina A, vitamina C, vitamine del gruppo B e, in misura minore, vitamina E, K, H e P, numerosi sali minerali, ma anche molto acido ossalico, una sostanza che interferisce con l’assorbimento del calcio: è bene che i forti consumatori di spinaci integrino la dieta con cibi ricchi di calcio.
Esistono diversi tipi di spinaci: alcuni si coltivano in febbraio-marzo e si raccolgono in estate, altri, più rustici e resistenti al freddo si seminano in agosto per essere raccolti in inverno, altre varietà si seminano a partire dal mese di aprile e sono sul mercato tutto l’anno. Nell’orto gli spinaci si seminano a spaglio in aiuole sottili, così da farsi facilmente ombra tra loro. E tradizionalmente, per facilitarne la crescita e migliorarne il sapore, gli spinaci si “consociano” (si coltivano accanto) a ravanelli, zucchine o carote.
Gli spinaci sono anche selvatici. In Abruzzo, quelli di montagna – chiamati “Orapi” – sono la base di molte ricette regionali. Si raccolgono nella stagione estiva negli altopiani del Parco Nazionale d’Abruzzo, del Gran Sasso e della Majella, dove agriturismi e ristoranti tipici spesso li inseriscono in sfiziosi menu tradizionali.
Al momento dell’acquisto si sceglieranno quelli con le foglie di un bel verde intenso, senza parti ingiallite o troppo appassite, e con i gambi forti e non spezzati. Si conservano in frigorifero per 2 o 3 giorni, ma è sicuramente meglio consumarli subito, pena la perdita di vitamine. Le foglioline più tenere sono ottime crude in insalata, sono meno acidule che cotte. La cottura, per gli spinaci è essenziale per approfittare del loro betacarotene: con la lessatura o la cottura a vapore le pareti delle foglie si spezzano e favoriscono l’assimilazione della preziosa sostanza.
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