Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
La ricerca è stata condotta sui bambini tra i 2 e i 9 anni: più frutta e verdura, legumi e cereali integrali nella dieta favorirebbero l’autostima e migliorerebbero il rapporto con gli altri. E mangiare sano aiuterebbe anche a prevenire la depressione negli adulti.
I bambini che mangiano in modo sano sono più felici. A dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista BMC Public Health all’interno del progetto europeo Idefics (Identificazione e prevenzione degli effetti indotti dalla dieta e dallo stile di vita sulla salute dei bambini), nato con l’obiettivo di indagare le cause dell’obesità nei bambini e di identificare possibili strategie di prevenzione. Durante le ricerche si è scoperto, tra le altre cose, come la giusta alimentazione favorirebbe nei più piccoli una maggiore autostima, minori difficoltà emotive e meno problemi a rapportarsi con i coetanei.
I ricercatori hanno condotto uno studio su 7.675 bambini tra i 2 e 9 anni degli otto paesi europei coinvolti nel progetto (Belgio, Cipro, Estonia, Germania, Ungheria, Italia, Spagna e Svezia) sottoponendo un questionario ai loro genitori e assegnando punteggi diversi in base al tipo di alimentazione che seguivano. Indipendentemente dal peso corporeo e dal contesto socio-economico, i bambini che mostravano i risultati migliori corrispondevano a quelli che seguivano la dieta più sana, con un apporto ridotto di grassi e zuccheri, maggior consumo di frutta, verdura, prodotti con farina integrale e di pesce 2-3 volte a settimana. “Abbiamo notato che c’è un legame tra il rispetto di una sana alimentazione e il benessere psicologico dei più piccoli– ha commentato Louise Arvidsson dell’Università di Göteborg e tra gli autori dello studio – i bambini che mangiano bene hanno meno problemi emotivi, relazioni migliori con gli altri bambini e più autostima. Questi risultati vanno ora confermati con altri studi che includano bambini con diagnosi di depressione, ansia e problemi comportamentali”.
Non esiste ancora una letteratura completa sull’argomento, ma il nesso tra alimentazione e stato psicologico è oggetto di studio da parte dei ricercatori con l’obiettivo di trovare un nuovo approccio per curare, in parte, la depressione negli adulti tenendo in considerazione anche il comportamento a tavola. In particolare, un articolo pubblicato su Nutrional Neuroscience individua cinque raccomandazioni che riguardano l’alimentazione per prevenire la depressione con il cibo. Si tratta di seguire una dieta tradizionale come quella mediterranea, giapponese o norvegese, aumentare il consumo di frutta e verdura, legumi, cereali integrali, noci e semi, consumare alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi omega-3, sostituire cibi malsani con cibi salutari e nutrienti, infine limitare il consumo di prodotti trasformati, cibi pronti, prodotti da forno industriali e dolci.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
Come emerge dalla fotografia di ActionAid, la povertà alimentare tra gli adolescenti non è solo questione di disponibilità di cibo, ma di relazioni, identità e possibilità di scegliere.
Consiglio e Parlamento europei si sono accordati sulla proposta della Commissione Ue per la deregolamentazione dei nuovi ogm, ma le organizzazioni contadine, dell’agricoltura bio e ambientaliste chiedono di fermarla.
In Australia alcuni ricercatori stanno indagando come i microbi, compresi quelli del suolo, influenzano gli stati emotivi e le relazioni sociali attraverso l’asse intestino-cervello.
La proposta di togliere la scadenza all’autorizzazione delle sostanze attive dei pesticidi è contenuta in un pacchetto semplificazione della Commissione. Per gli ambientalisti in questo modo il profitto dell’industria prevale sulla salute.
L’associazione dei consumatori, analizzando otto campioni di riso basmati, ha rilevato la presenza di pesticidi in circa la metà dei campioni, e aflatossine in cinque di essi.
Un documento dell’associazione Ciwf fa i conti di quanto costerebbe in termini ambientali, economici ed etici il primo allevamento di polpi e, in generale, l’acquacoltura carnivora.
Sei anni dopo il precedente dossier, Eat-Lancet estende il concetto di dieta per la salute planetaria anche ai temi di giustizia sociale e accessibilità del cibo.
Con l’approvazione da parte del Parlamento europeo della direttiva suolo, gli Stati membri hanno tre anni di tempo per istituire sistemi di monitoraggio e promuovere soluzioni per una gestione sostenibile.


