Il secondo produttore al mondo sigla una decisione storica. Ma gli allevamenti avranno tempo fino al 2034 per chiudere.
Le Seychelles salderanno parte del debito pubblico milionario in cambio del loro impegno a proteggere l’oceano. L’accordo era stato avviato nel 2012 dall’organizzazione ambientalista Nature Conservancy e dal governo del paese dell’India occidentale. “È la prima volta che uno scambio debito-natura si concentra sulla conservazione di aree marine e sull’adattamento di queste ai cambiamenti climatici”, ha affermato
Le Seychelles salderanno parte del debito pubblico milionario in cambio del loro impegno a proteggere l’oceano. L’accordo era stato avviato nel 2012 dall’organizzazione ambientalista Nature Conservancy e dal governo del paese dell’India occidentale. “È la prima volta che uno scambio debito-natura si concentra sulla conservazione di aree marine e sull’adattamento di queste ai cambiamenti climatici”, ha affermato Rob Wear, direttore sviluppo prodotti per NatureVest, un’unità di Nature Conservancy che si occupa di investimenti che non abbiano solo ritorni economici per gli investitori ma che raggiungano anche risultati per la conservazione della natura.
La Repubblica delle Seychelles è un paese composto da 115 isole. Il 99 per cento del suo territorio è oceano ed è quasi del tutto dipendente dal turismo e dalla pesca del tonno. Questi settori, però, non sono sufficientemente redditizi per coprire il debito pubblico del paese che nel 2015 era equivalente al 60 per cento della sua economia, misurato in termini di pil. Inoltre, le Seychelles sono uno dei Piccoli stati insulari in via di sviluppo (Sids) e, situandosi a una bassa altitudine, sono estremamente vulnerabili ai cambiamenti climatici e all’innalzamento del livello del mare.
È alla luce di ciò che Nature Conservancy ha iniziato a lavorare con le Seychelles, nel 2012, per barattare parte del debito pubblico con l’attuazione di misure di conservazione. Nello stesso anno il vicepresidente Danny Faure ha annunciato che, nel caso questo scambio fosse andato importo, le Seychelles avrebbero creato un’area marina protetta equivalente al 30 per cento della loro zona economica esclusiva (porzione di mare adiacente alle acque territoriali in cui uno stato costiero ha diritti sovrani), ovvero 400mila chilometri quadrati.
Nature Conservancy ha concesso alle Seychelles un prestito di 21,4 milioni di dollari (a tasso agevolato). Inoltre, ha fatto sì che ricevessero una donazione in fondi privati del valore di 5 milioni di dollari da parte di Oceans 5, un gruppo di filantropi dedicati a proteggere la salute e la conservazione degli ecosistemi marini. La Leonardo DiCaprio Foundation, che fa parte di questo gruppo, donerà alle Seychelles un milione di dollari.
“La ristrutturazione del debito” mira a “fornire un flusso monetario per finanziare la tutela della barriera corallina, della pesca e dell’adattamento degli ecosistemi ai cambiamenti climatici, nonché per migliorare la salute finanziaria” del paese, ha spiegato Weaver.
Questo scambio del debito sarà supervisionato dal fondo Seychelles conservation and climate adaptation trust. L’organizzazione locale creerà aree marine protette e vietate alla pesca, attuerà progetti per ripristinare i coralli e le mangrovie, assicurerà la diversificazione economica attraverso la pesca e il turismo sostenibili e migliorerà la resilienza sociale ai cambiamenti climatici delle comunità costiere.
“Altri Piccoli stati insulari in via di sviluppo hanno manifestato il proprio interesse per lo scambio del proprio debito con azioni di conservazione. È una grande opportunità per continuare a lavorare con questi stati e magari con altri paesi di tutto il mondo nei prossimi anni”, ha detto Rob Wear a LifeGate. Oltre a incoraggiare misure per la conservazione degli oceani, il progetto aiuterà le Seychelles a ristrutturare il proprio debito e fornirà un modello da seguire da altri stati insulari a rischio.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il secondo produttore al mondo sigla una decisione storica. Ma gli allevamenti avranno tempo fino al 2034 per chiudere.
Piogge torrenziali hanno colpito numerose nazioni asiatiche, provocando inondazioni catastrofiche. Si cercano ancora centinaia di dispersi.
Un report di Greenpeace denuncia il modello politico-economico della Russia: un intreccio di estrattivismo, autoritarismo e guerra che distrugge l’ambiente, con pesanti ripercussioni sull’ecosistema globale.
Con l’ultima revisione del Pnrr, i fondi stanziati per le Cer passano da 2,2 miliardi a poco meno di 800 milioni: preoccupazione tra gli addetti ai lavori.
Ecomondo 2025 racconta una transizione ecologica che avanza tra innovazione, dati e confronti, mostrando come il cambiamento riguardi già la vita di tutti.
Grande novità nella Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. Ma salta il voto sul consenso libero, senza il quale è violenza sessuale.
Nella notte è uscita una nuova bozza che fa crollare le speranze. 30 paesi scrivono alla presidenza che è inaccettabile.
Insieme all’associazione Io non ho paura del lupo scopriamo questo grande predatore e come la convivenza tra la specie e le attività umane è possibile.
Un rapporto pubblicato dal Wwf mette in luce quali sono le cause economiche della deforestazione in Amazzonia.
