Piogge torrenziali hanno colpito numerose nazioni asiatiche, provocando inondazioni catastrofiche. Si cercano ancora centinaia di dispersi.
Quando sull’isola di Sumatra, in Indonesia, si dà fuoco ai campi agricoli dopo il raccolto (debbio) e alla vegetazione per far spazio a nuove colture, nella vicina città di Singapore si raggiungono livelli di smog preoccupanti per la salute dei suoi abitanti. Il problema si ripete ogni anno da diverso tempo e una soluzione non
Quando sull’isola di Sumatra, in Indonesia, si dà fuoco ai campi agricoli dopo il raccolto (debbio) e alla vegetazione per far spazio a nuove colture, nella vicina città di Singapore si raggiungono livelli di smog preoccupanti per la salute dei suoi abitanti. Il problema si ripete ogni anno da diverso tempo e una soluzione non è stata ancora trovata. Nella giornata di lunedì 15 settembre, l’Agenzia per l’ambiente di Singapore ha registrato un livello di inquinamento pari a 111, poi sceso a 80, a fronte di una soglia di allarme per la salute umana fissata a 101 dal Pollutant standard index (Psi).
Lo scorso anno venne raggiunto un record storico di 371 che causò anche diversi danni all’economia del Sudest asiatico stimati intorno ai 9 miliardi di dollari. In quel caso gli incendi sfuggirono al controllo dei contadini e delle società che detengono terreni agricoli a Sumatra andando a bruciare centinaia di ettari di foresta pluviale e costringendo migliaia di persone a limitare drasticamente le attività all’aria aperta.
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