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— President Biden (@POTUS) March 10, 2021

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È la prima vittoria legislativa di Biden il piano di rilancio da 1.900 miliardi di dollari. In arrivo aiuti per famiglie e imprese e misure contro il virus.
Con 220 voti a favore e 210 contro, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato in via definitiva l’American Rescue Plan Act of 2021, il maxi-piano di aiuti da 1.900 miliardi di dollari per sostenere famiglie, imprese, lavoratori in difficoltà a causa della pandemia di coronavirus, ma anche la riapertura delle scuole e la campagna vaccinale. Si tratta di uno dei più grandi pacchetti di aiuti federali mai approvati dai tempi della Grande depressione, secondo il New York Times, ed è anche la prima vittoria legislativa per Joe Biden. Ora manca solo la firma definitiva del presidente, che dovrebbe avvenire venerdì.
Prevedibilmente la gran parte del budget stanziato dalla nuova legge riguarda il sostegno a cittadini e famiglie e comporterà una notevole espansione del welfare. Per tutti coloro che hanno un reddito annuo inferiore ai 75mila dollari (per le coppie sposate il reddito complessivo deve essere minore di 150mila dollari), è previsto un versamento diretto di 1.400 dollari. La presenza di figli a carico poi influisce sulla cifra del versamento. Si tratta della misura più consistente dell’intero pacchetto, che raggiunge quota 410 miliardi di dollari. A questo si aggiungono la proroga fino a settembre del 2021 di un sussidio di disoccupazione da 300 dollari a settimana e delle detrazioni fiscali per chi a figli a carico.
Anche per tutte le imprese colpite dalla crisi, tra cui bar e ristoranti, riceveranno dei sussidi, così come arriveranno a tutti coloro che non riescono a pagare mutui e affitti. Per quanto riguarda la lotta contro la pandemia, sono stati stanziati 50 miliardi per migliorare il sistema di test e di tracciamento, 47 miliardi per coprire le spese funerarie legate alle morti da Covid-19, 16 miliardi per accelerare la distribuzione dei vaccini e 10 miliardi per la produzione di materiale medico. Infine le scuole, a cui sono stati destinati 130 miliardi per sicurezza e riapertura, e le università, per cui sono previsti 40 miliardi.
Non sono mancate però le frizioni tra democratici e repubblicani che hanno portato all’emendamento di alcune parti della legge già approvata la scorsa settimana alla Camera. Una di queste è quella relativa al sussidio di disoccupazione, che Biden avrebbe voluto a 400 dollari a settimana, scesi poi a 300 a causa dell’opposizione del Partito repubblicano. C’è poi la questione del salario minimo, fisso dal 2010 a 7,25 dollari l’ora: il presidente aveva intenzione di aumentarlo in modo netto portandolo a 15, ma l’ipotesi è stata scartata. Le accuse principali all’American Rescue Plan Act of 2021 di Biden è che sia troppo costoso e che le misure previste dalla legge rischino di immettere nell’economia troppo denaro e provocare un aumento dell’inflazione. I repubblicani avevano proposto un piano più modesto da 600 miliardi di dollari, che però è stato rifiutato.
L’approvazione ha scatenato i commenti di diversi personaggi politici americani e non solo. L’annuncio è arrivato direttamente dalla Casa Bianca che ha twittato: “Grandi notizie: il Congresso ha appena approvato il piano di salvataggio di Biden, uno storico pacchetto legislativo che farà voltare pagina in questa pandemia, consegnerà aiuti immediati agli americani e farà ripartire la nostra economia”, subito ripreso da Biden che ha commentato con un “l’aiuto sta arrivando”.
Anche la sua vice Kamala Harris ha dato la notizia postando su Twitter le foto dell’approvazione, scrivendo: “Il momento alla Casa Bianca in cui l’American Rescue Plan è stato approvato. Stanotte le famiglie di tutto il paese dormiranno serene sapendo che gli aiuti stanno arrivando”.
Alexandria Ocasio-Cortez poi ha riportato alcuni numeri circa le misure e in un secondo tweet ha chiesto se ci fossero domande a riguardo, in modo tale che potesse rispondere in una live su Instagram.
Infine, anche Bernie Sanders non si è astenuto dal commentare il piano di aiuti, di cui ha riportato qualche numero e ha concluso con un “ecco che differenza fa quando il governo è dalla parte dei lavoratori”.
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