Nei Paesi Bassi è nata la competizione “Tegelwippen”, che ha l’obiettivo di rimuovere pavimentazioni artificiali per sostituirle con terra e piante.
Stop glifosato, le associazioni europee lanciano una petizione per bandire l’erbicida
Il 7 marzo la Commissione europea dovrà decidere se autorizzare o meno l’utilizzo del glifosato, uno degli erbicidi più usati al mondo e sdoganato negli anni Settanta dalla multinazionale Monsanto. La bozza di documento attualmente al vaglio di Bruxelles sembra propendere verso un rinnovo dell’autorizzazione per altri quindici anni, secondo quanto riportato dal quotidiano britannico
Il 7 marzo la Commissione europea dovrà decidere se autorizzare o meno l’utilizzo del glifosato, uno degli erbicidi più usati al mondo e sdoganato negli anni Settanta dalla multinazionale Monsanto. La bozza di documento attualmente al vaglio di Bruxelles sembra propendere verso un rinnovo dell’autorizzazione per altri quindici anni, secondo quanto riportato dal quotidiano britannico Guardian che l’ha visionata.
Firma la petizione per chiedere il bando del glifosato
Tutto questo nonostante l’International agency for research on cancer (Iarc), l’organismo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che ha svolto una lunga ricerca su tutti gli studi scientifici pubblicati finora, abbia definito il glifosato “probabilmente cancerogeno per gli esseri umani”, lo scorso anno.
Per cambiare questo finale, sono diverse le associazioni, i gruppi e i movimenti che si sono uniti per chiedere il bando dell’erbicida, non solo in nome del principio di precauzione. In Italia è stato lanciato il manifesto Stop glifosato promosso dall’Associazione italiana agricoltura biologica (Aiab) e dalla Federazione italiana per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica (Firab) a cui hanno aderito 32 realtà quali Legambiente, Federbio. Il manifesto chiede al governo italiano di schierarsi per il divieto.
A livello europeo, è stata la campagna Stop glyphosate lanciata una petizione No all’erbicida cancerogeno rivolta, oltre alla Commissione europea, anche al commissario per la Sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis e ai ministri responsabili dei rispettivi stati europei. L’obiettivo è raggiungere 200mila firme prima del 7 marzo. A questa petizione hanno aderito, tra le altre associazioni, anche Slow Food. Il fondatore dell’associazione Carlo Petrini si era espresso così sull’editoriale pubblicato dal quotidiano Repubblica il 26 febbraio:
Come per il Ddt di un tempo, è attualmente in corso un acceso dibattito sull’innocuità o pericolosità di questa sostanza le cui tracce sono state individuate negli ortaggi e nei frutti, in prodotti a base di cereali, nel mais e nella soia ogm che compongono i mangimi animali. […] Nei prossimi giorni, la Commissione europea dovrà rinnovare o revocare l’autorizzazione all’uso del glifosato nelle campagne europee. La valutazione della Commissione dovrà mettere a confronto due approcci completamente diversi. Da un lato quella delle corporation, che sostengono che il glifosato abbia incrementato i raccolti, garantisca l’alimentazione a livello globale, salvi vite umane dalla fame. Dall’altro quella della società civile, che perora la causa della messa al bando del glifosato e la necessità di un’agricoltura che si affranchi il più possibile dalle sostanze chimiche. Bisognerà decidere se il futuro del cibo è in mano all’industria chimica o a una politica che abbia a cuore la salute dei consumatori, il benessere ambientale e una primavera vera, sempre meno silenziosa.
Immagine in evidenza © Campact via flickr.com (CC BY-NC 2.0)
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Con un grande progetto di ripristino, Baltimora vuole riportare in salute oltre 200mila metri quadrati di zone umide lungo 18 km di costa.
Il riscaldamento globale ha spinto la Federazione internazionale dello sci e l’Organizzazione meteorologica mondiale a firmare un protocollo d’intesa.
Con Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, abbiamo esplorato i temi chiave degli Stati generali della green economy 2024 il 5 e 6 novembre.
Entro il 2025, 40 porti italiani saranno dotati di spugne per assorbire gli oli. Si inizia da cinque tappe simboliche: Napoli, Messina, Brindisi, Ravenna e Trieste.
Una stretta opera di sorveglianza anti-bracconaggio ha dato i suoi frutti: il parco nazionale di Kaziranga ha quasi azzerato le uccisioni di rinoceronti.
A Palazzo Bovara apre al pubblico una tre giorni di confronto e conoscenza della moda sostenibile dal titolo Smart Closet.
Un aumento del 30% rispetto all’anno precedente, che risente anche delle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Dall’11 al 13 ottobre a Parma c’è Fragile: il festival per trovare soluzioni e strategie per ridurre il nostro impatto sul pianeta.