
I pannelli fotovoltaici sono la tecnologia verde più utilizzata nella transizione energetica. Ma come smaltirli e riciclarli quando diventano obsoleti?
L’annuncio viene direttamente dal primo ministro svedese, durante l’assemblea delle Nazioni Unite. Energie rinnovabili, ma non solo. E l’Italia?
L’ha annunciato il primo ministro svedese Stefan Löfven, durante l’assemblea della Nazioni Unite. La Svezia vuole diventare uno dei primi Paesi al mondo ad abbandonare le fonti fossili.
Come si fa a diventare una nazione fossil free? Già lo scorso settembre, come riporta l’Indipendent, il Governo ha stanziato 480 milioni di euro per la diffusione di un maggior numero di pannelli fotovoltaici e di turbine eoliche, oltre a voler gettare le basi per la creazione di una rete di distribuzione dell’energia intelligente e per l’aumento di mezzi di trasporto pubblici puliti.
Non solo energia rinnovabile quindi, già acquistata ad esempio dalla vicina Danimarca – che ormai produce più energia di quanta ne consumi -, ma tecnologie per lo stoccaggio di energia verde e per la riqualificazione degli edifici esistenti, per renderli meno energivori.
Non ci sono solo gli investimenti all’interno dei confini nazionali. La Svezia sta investendo anche oltreconfine, con 50 milioni di euro l’anno nei Paesi in via di sviluppo, nella creazione di infrastrutture green e nello scambio di tecnologie.
Mentre qui da noi il Governo, con lo Sblocca Italia e il Decreto Sviluppo, continua a puntare sulla trivellazione in mare alla ricerca di gas e petrolio, nonostante il parere contrario di tutte le associazioni ambientaliste e parte dello stesso Esecutivo. Ad oggi sono già otto i consigli regionali che hanno votato per indire un referendum sulle procedure di rilascio delle concessioni. Mentre l’ex ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio ha già raccolto 42 mila firme in poco più di un mese con la petizione “Salviamo mare e campagne dal petrolio: referendum #notriv”, lanciata su Change.org.
Un piano lungimirante quello svedese, attuale, intelligente. Che guarda al futuro perché quella è la strada che i governi stanno percorrendo, anche quelli che sono famosi per essere grandi produttori di petrolio. “I nostri figli dovrebbero crescere in un ambiente libero dalle sostanze tossiche. Il principio di precauzione, la rimozione di sostanze pericolose e l’idea che chi inquina paga, sono alla base delle nostre politiche”, ha concluso Löfven.
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