
Perché la bolla dello shale gas ferma i regali di Natale in porto
Shale gas e crisi economica hanno messo in ginocchio le compagnie di trasporto marittimo, come la Hanjin. A rischio anche tutte le spedizioni natalizie.
Shale gas e crisi economica hanno messo in ginocchio le compagnie di trasporto marittimo, come la Hanjin. A rischio anche tutte le spedizioni natalizie.
Il fondo sovrano della Norvegia non investirà più i propri capitali in Duke Energy. La drastica decisione, spiega l’agenzia Reuters, è stata presa dalla banca centrale norvegese e dal Comitato Etico, che puntano il dito contro le presunte violazioni delle normative ambientali presso alcune centrali a carbone della compagnia americana. Come funziona il fondo
Dopo aver perso la battaglia legale contro l’oleodotto Dakota access pipeline, i sioux ottengono ail sostegno di Barack Obama che blocca la costruzione.
Il petrolio di Bakken ha reso gli Stati Uniti meno dipendenti dal Venezuela e dal Medio Oriente. Ma il costo sociale e ambientale è davvero troppo altro.
La Shell alza bandiera bianca e inizia – nel 2017 – le operazioni di smantellamento delle piattaforme petrolifere nel mare del Nord. Una buona notizia che nasconde eredità pesanti per l’ambiente.
Nonostante le premesse e gli annunci fatti, i paesi che producono più CO2 sono ancora lontani dall’obiettivo di eliminare i sussidi ai combustibili fossili. Eppure sarebbe il modo giusto per rilanciare lo sviluppo economico.
Migliaia di nativi americani protestano contro un oleodotto nel Dakota del Nord che minaccia le terre sioux e il fiume Missouri.
È ora di smetterla di sostenere i combustibili fossili, che rappresentano una delle più gravi minacce alla salute del Pianeta e della sua popolazione. Lo chiedono a gran voce Aviva, Aegon e Amlin, tre delle più importanti compagnie assicurative al mondo, tramite un comunicato congiunto inviato ai grandi della Terra riuniti per il G20. La
Com’è cominciata la crisi socio-economica in Venezuela La diminuzione del prezzo del petrolio, che nel 2013 ammontava a 97 dollari al barile e nel 2015 è crollato a 48 dollari al barile, è stata una delle cause scatenanti della crisi. Il paese è stato colpito duramente perché le esportazioni di greggio sono uno dei pilastri
Grazie alle proteste di attivisti e agricoltori Victoria diventerà il primo stato australiano a bandire il fracking.