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In Sudafrica saranno utilizzati dei droni per contrastare il fenomeno del bracconaggio dei rinoceronti.
I rinoceronti avranno presto un nuovo alleato che li sorveglierà dall’alto dei cieli, no la fede non c’entra, parliamo più prosaicamente di un drone. Degli ingegneri spagnoli hanno progettato un aeromobile a pilotaggio remoto, conosciuto comunemente come drone, con l’obiettivo preciso di combattere i bracconieri di rinoceronti nei parchi nazionali in Africa.
Il “ranger drone”, battezzato Keros 1, è dotato di visione termica, è stato progettato per essere utilizzato facilmente dai ranger dei parchi e può rappresentare una soluzione a basso costo per presidiare il territorio. Il veicolo è molto leggero, è realizzato in polistirolo, e permette al suo controllore di inviare fotografie istantanee e dati al monitor a cui è collegato. Nonostante la sua leggerezza può volare anche con condizioni di vento fino a 55 chilometri orari e ha un’autonomia di circa un’ora.
Il drone è stato realizzato da quattro ricercatori dell’Università Politecnica della Catalogna di Barcellona in collaborazione con Hemav, una società specializzata nel settore degli aeromobili a pilotaggio remoto. “Keros 1 ha batterie elettriche in modo che non sia rumoroso, è in grado di memorizzare la missione e il percorso da seguire, è dotato di sensori, microfoni e telecamere impiegati per accumulare dati e per rilevare le minacce ed ha anche un Gps che permette di tracciarne l’itinerario seguito”, ha dichiarato Arnau Garcia, uno dei ricercatori catalani.
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L’idea è nata per contrastare il declino della popolazione di rinoceronti sudafricani, nel 2014 si è raggiunto il tragico record di 1.215 animali uccisi, con un incremento di oltre il 20 per cento rispetto all’anno precedente. Dal 2008 il Sudafrica ha perso oltre 2.600 rinoceronti e la specie rischia di scomparire per sempre. “I parchi hanno la necessità di individuare i rinoceronti e le persone non autorizzate nella zona, al momento viene fatto con gli elicotteri ma comporta costi elevati – ha spiegato Arnau Garcia – inoltre dagli elicotteri non è possibile vedere le persone nascoste sotto gli alberi, questo problema viene risolto dal drone dotato di telecamere termiche”.
Il costo iniziale del drone è alto, circa 10mila euro, ma si rivelerebbe probabilmente prezioso nella lotta al bracconaggio ed è sicuramente più economico dell’acquisto di un elicottero. Hanno manifestato interesse per Keros 1 alcuni parchi in Etiopia, Ruanda, Sudafrica, Brasile e Asia.
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