![Dopo dieci stagioni, sono tante le novità che attendono la Formula E](https://cdn.lifegate.it/2AB9IoIIkTZ8JBKc67fZkZMmtZ0=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/-simon-galloway.jpg, https://cdn.lifegate.it/FYJiwc4-JMu5NO9lRCkLccuAdTQ=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/-simon-galloway.jpg 2x)
L’ultima tappa estiva si è conclusa con la vittoria di Pascal Wehrlein nel Drivers World Championship e quella di Jaguar TCS Racing nel Teams World Championship.
Intesa tra il Parlamento e il Consiglio Ue sui target di sostenibilità delle batterie: si va dall’estrazione delle materie prime fino allo smaltimento.
Sul tema delle batterie l’Unione europea punta al primato mondiale. Con l’obiettivo, da un lato, di imporre dei requisiti di sostenibilità molto stringenti, dall’estrazione delle materie prime fino alla gestione degli accumulatori a fine vita; e, dall’altro lato, di porre un freno allo strapotere dell’industria asiatica su una questione che ormai ha varcato i confini anche della geopolitica.
Nei giorni corsi il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulla proposta di regolamento sulle batterie presentata due anni fa dalla Commissione, nell’ambito della strategia per la mobilità sostenibile. Con l’obiettivo di migliorare l’impatto ambientale di un settore in rapida crescita, d’ora in avanti le batterie prodotte e importate nel nostro continente dovranno rispettare i requisiti di sostenibilità più severi al mondo, relativi all’intero ciclo di vita: dall’estrazione delle materie prime alla produzione, fino allo smaltimento. L’accordo, che ora dovrà essere ratificato ufficialmente dai due organismi, riguarda le batterie vendute nell’Ue per applicazioni industriali, veicoli elettrici e dispositivi portatili.
Da qui al 2030, si prevede che il mercato delle batterie in Europa crescerà di ben 14 volte rispetto ai livelli attuali. Anche per questo motivo l’italiano Achille Variati, il capo negoziatore dell’Europarlamento, è convinto che le nuove norme “diventeranno un punto di riferimento per l’intero mercato mondiale”, dato che il loro rispetto sarà un prerequisito indispensabile per l’accesso al mercato. Si cerca, in sostanza, di ribaltare gli equilibri mondiali soprattutto in chiave della sostenibilità: oggi i principali produttori di batterie sono la Cina, il Giappone e la Corea del Sud, seguiti dal Nord America e quindi dall’Europa.
Secondo il nuovo regolamento, tutte le batterie con capacità superiore a 2 kWh dovranno avere una “dichiarazione dell’impronta di carbonio” che certificherà la CO2 emessa nella produzione. Le batterie più piccole – come quelle degli smartphone – dovranno invece essere facili da rimuovere e da sostituire; ed entro il 2030 la Commissione valuterà se eliminare dal mercato tutti i dispositivi non ricaricabili. Per informare in maniera corretta i consumatori, le batterie dovranno contenere anche un codice QR che rimanda a indicazioni su caratteristiche come capacità, prestazioni, durata e composizione chimica.
Il regolamento fissa poi precisi obiettivi di raccolta delle batterie usate senza costi per i consumatori: 45 per cento al 2023, 63 per cento al 2027 e 73 per cento al 2030 per quelle portatili; e 51 per cento al 2028 e 61 per cento al 2031 per quelle dei veicoli elettrici. Sono anche previsti target minimi di recupero e riutilizzo delle materie prime: 16 per cento per il cobalto, 6 per cento per litio e nichel e 85 per cento per il piombo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’ultima tappa estiva si è conclusa con la vittoria di Pascal Wehrlein nel Drivers World Championship e quella di Jaguar TCS Racing nel Teams World Championship.
In un momento in cui la transizione energetica sta accelerando e le energie rinnovabili sono in crescita, la produzione di petrolio negli Stati Uniti non si ferma.
Il Gruppo sudcoreano punta con decisione sull’idrogeno e nel 2028 applicherà un nuovo sistema di celle a combustibile su tutti i veicoli commerciali.
Dacia Spring, l’elettrica “low cost” del gruppo Renault che ha conquistato l’Europa: semplice, leggera, compatta (e premiata per la sua efficienza).
Tra gennaio e giugno in Italia la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha segnato un +27,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il governo britannico ora punta alla costruzione di tre parchi solari per alimentare 92mila abitazione e a una rivoluzione di pannelli sui tetti.
L’Italia dell’auto vista dalla Cina? “Un meraviglioso Paese”. Il colosso cinese Chery approda in Italia. E mentre l’Europa riscopre il protezionismo, marchi (per ora) sconosciuti tessono alleanze strategiche.
Un gruppo di associazioni chiede a Eni di sospendere il contratto con chi occupa i Territori palestinesi. E il governo della Colombia ha fermato l’invio di carbone.
La prima Alfa Romeo elettrica della storia punta tutto sul piacere di guida. Non è ancora l’addio ai fossili, ma per il marchio è una svolta epocale.