Ricercatori australiani hanno osservato che il consumo quotidiano di verdure crucifere abbassa la pressione sanguigna, riducendo del 5 per cento il rischio di infarto o ictus.
Deregolamentazione dei nuovi ogm: il voto al Consiglio dei ministri europei non raggiunge la maggioranza
Bloccata per il momento la proposta della Commissione europea di deregolamentazione dei nuovi ogm rispetto alle vecchie tecniche transgeniche.
- La proposta della Commissione europea di deregolamentare i nuovi ogm non ha ottenuto la maggioranza dei voti dei ministri europei dell’Agricoltura.
- L’Italia ha votato a favore della deregolamentazione definendo i nuovi ogm (tea) “essenziali per garantire la sicurezza alimentare”.
- Le associazioni ambientaliste e del biologico hanno invece espresso soddisfazione per lo stallo della proposta su cui è atteso un nuovo voto il 22 dicembre.
I nuovi ogm nell’Unione europea sono arrivati a un punto di stallo. Nel Consiglio europeo dello scorso 11 dicembre, i ministri dell’Agricoltura non hanno raggiunto la maggioranza per approvare la proposta della Commissione europea che punta alla deregolamentazione delle tecniche di evoluzione assistita (tea) – definite, appunto, in gergo nuovi ogm – rispetto alle vecchie tecniche transgeniche.
Il voto dei ministri europei sulla deregolamentazione dei nuovi ogm (tea) nell’Unione
Per l’approvazione della deregolamentazione, i voti favorevoli avrebbero dovuto essere il 55 per cento del totale, ovvero una soglia che rappresenti il 65 per cento dei cittadini. Alla proposta della Commissione si sono opposti però diversi Paesi, tra cui Austria, Croazia, Slovacchia, Ungheria, Germania, Bulgaria, Grecia, Polonia, Romania e Slovenia. Un no motivato dalla preoccupazione di non poter separare le filiere biologiche dalla contaminazione di quelle ogm, dalla possibilità che venga meno la facoltà di restringere o vietare la coltivazione di ogm sul proprio territorio nazionale e dal timore che i brevetti dei nuovi ogm finiscano nelle mani di poche industrie, generando uno squilibrio socio economico nel settore agricolo.
L’Italia, invece, si è espressa a favore della deregolamentazione delle tea, contrariamente alla posizione che il nostro Paese mantiene da vent’anni in merito agli ogm, ovvero il divieto di coltivazione. Nel corso del dibattito in Europa, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha ribadito la contrarietà agli ogm e ha definito invece le tea “uno strumento essenziale per migliorare la sostenibilità dei processi produttivi in agricoltura e contribuire alla sicurezza alimentare e alla sovranità alimentare europea, che oggi consideriamo in pericolo”.
Ogm e tea: quali sono le differenze e cosa dice la normativa attuale
Mentre gli ogm prevedono l’inserzione nel genoma di un organismo delle sequenze di geni di altre specie – dunque di dna estraneo – , le tea intervengono sul genoma di un organismo con geni provenienti da organismi della stessa specie. Nel 2018 una sentenza della Corte costituzionale europea ha equiparato le tea agli ogm sottoponendole alle stesse norme delle tecniche transgeniche che seguono il principio di precauzione: prima di poter essere immesso sul mercato dell’Ue ogni prodotto od organismo geneticamente modificato è sottoposto a una procedura di autorizzazione nel corso della quale è accuratamente valutata la sua sicurezza per l’uomo, gli animali e l’ambiente. Lo scorso luglio, invece, la Commissione europea ha avanzato una proposta per deregolamentare le tea, alla luce di una rivalutazione di queste tecniche rispetto ai “vecchi” ogm. Proposta che al momento, come abbiamo detto, non è stata accolta dal Consiglio dei ministri dell’Agricoltura.
Favorevoli e contrari alla deregolamentazione dei nuovi ogm
L’urgenza di deregolamentare le tea viene avvalorata in particolar modo dalla necessità di garantire la sicurezza alimentare creando piante resistenti ai pesticidi e alle malattie e resilienti ai cambiamenti climatici. Una soluzione non condivisa dalle associazioni ambientaliste e del biologico: “L’Italia sta lavorando per privare della possibilità di scelta i produttori e i consumatori, per immettere sul mercato nuovi ogm non testati e brevettati senza meccanismi di salvaguardia e di trasparenza – si legge in un comunicato della Coalizione Italia libera da ogm -. L’abolizione dell’etichettatura priverebbe infatti il consumatore della libera scelta, mentre la mancanza di tracciabilità e di severe misure di salvaguardia toglierebbe agli agricoltori ogni difesa dalla biocontaminazione dei loro campi. Per le filiere ogm free (e soprattutto per il biologico) sarebbe la fine, perché cadrebbe ogni garanzia di qualità. Tutto questo è ben noto ai decisori politici, alle grandi associazioni di categoria e all’industria. Così come è noto che liberalizzare i nuovi ogm porterebbe un vertiginoso aumento dei brevetti sul cibo e della concentrazione del mercato, già oggi dominato da Bayer-Monsanto, Corteva, BASF e Syngenta”.
La coalizione, che ha accolto con soddisfazione il voto dei ministri europei, ha esortato quindi agricoltori, consumatori e rappresentanti politici c a rafforzare il loro impegno per evitare la liberalizzazione degli organismi geneticamente modificati in Europa, difendere il principio di precauzione e rivendicare il diritto a un cibo di qualità e coltivato in modo ecologico.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Agricoltura tra Green deal e Pac: cosa propongono i partiti politici candidati alle elezioni europee
Pesticidi, ogm, Pac e sostenibilità ambientale: un’analisi dei manifesti politici sull’agricoltura in vista delle prossime elezioni europee.
Il governo scozzese ha bandito la coltivazione delle colture geneticamente modificate per proteggere il proprio patrimonio ambientale.
Un’indagine dell’Istituto superiore di sanità rivela una scarsa aderenza degli italiani alla dieta mediterranea: “scelte sempre più occidentalizzate e globalizzate”.
Delicato, confortevole, profumato, il risotto zucca, latte e tartufo accoglie le delizie dell’autunno, scaldando il cuore come il focolare di un camino.
Secondo i risultati di uno studio su 39mila adulti francesi, un consumo di cibi ultra-processati è associato all’insonnia cronica.
Se ne è discusso a un evento a Roma, a partire dalla proposta di legge per andare oltre gli allevamenti intensivi. Gli interventi di produttori, medici, veterinari, studiosi e politici.
Il governo è al lavoro sul decreto “contaminazioni” per l’agricoltura biologica che prevede limiti di tolleranza più elevati per i residui accidentali. Un testo che fa discutere.
La Giornata mondiale dell’alimentazione 2024 punta a sensibilizzare sul tema del diritto al cibo che non è ancora garantito a tutti, nonostante si sprechino grandi risorse per produrlo.