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Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, ha annunciato due ricorsi contro la decisione Ue di innalzare le soglie massime per le emissioni dei veicoli a motore.
Il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, non ci sta e si prepara ad una battaglia legale contro l’Unione europa. La decisione della Commissione di Bruxelles di innalzare i limiti massimi relativi alle emissioni dei veicoli a motore non è infatti andata giù alla prima cittadina della capitale francese. Che ha annunciato due ricorsi presso la giustizia comunitaria, lanciando al contempo un appello ai sindaci di altre diciannove grandi città europee, affinché affianchino e sostengano la battaglia legale.
Far convergere un ampio consenso non dovrebbe essere difficile, tenuto conto che venti metropoli – tra le quali Madrid, Atene, Milano, Stoccolma, Vienna e Amsterdam – lo scorso 16 marzo avevano firmato una petizione contro la stessa decisione della Commissione. Quest’ultima ha infatti deciso di aumentare del 110 per cento le soglie autorizzate in termini di emissioni di ossidi di azoto (NOx), sostanze pericolose per la salute umana rilasciate in particolare dai motori diesel.
“Si tratta di una scandalosa rinuncia dopo lo scandalo Volkswagen”, ha spiegato Hidalgo, sottolineando che “le priorità dell’Europa devono essere quelle di proteggere la salute dei cittadini e di lottare contro i cambiamenti climatici”. “Malgrado l’importante mobilitazione da parte degli amministratori locali così come dei cittadini – ha aggiunto – il 26 aprile scorso l’innalzamento delle soglie di emissione è stato confermato e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue. Per questo, assieme ai miei omologhi europei, sono determinata ad agire con tutti i mezzi a mia disposizione, affinché la Commissione ascolti le nostre preoccupazioni”.
I ricorsi presentati contestano infatti la decisione dell’organismo esecutivo europeo sia nei contenuti che nella forma, perché il nuovo regolamento “viola le soglie massime di ossidi di azoto attualmente in vigore” e perché la procedura utilizzata è ritenuta inadatta.
Il deposito formale dei ricorsi – spiega l’agenzia Afp – dovrebbe comportare circa due settimane di attesa. Il sindaco di Parigi spera nel frattempo di ottenere anche l’appoggio formale del governo, anche in considerazione del fatto che il ministro dell’Ambiente Ségolène Royal aveva appoggiato la petizione di due mesi fa.
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