All’interno di “In Cibo Civitas”, un progetto educativo per i giovani, Slow Food Italia lancia le 7 azioni per il clima, piccole ma fondamentali abitudini alimentari per il futuro del Pianeta.
Educazione alimentare nelle scuole contro l’obesità, la proposta di Slow Food
Dopo la bocciatura della sugar tax da parte del governo, Slow Food propone di combattere l’obesità inserendo l’educazione alimentare nei programmi scolastici.
Secondo il primo rapporto sulla Salute alimentare infantile, realizzato dall’associazione Helpcode con l’istituto Gaslini di Genova e l’università di Genova, in Italia un bambino su tre è sovrappeso o obeso. In particolare il problema riguarderebbe il 21 per cento dei maschi e il 14 per cento delle femmine. Si tratta in realtà di un’emergenza mondiale che non riguarda solo il nostro Paese e a cui molti Stati, come Messico, Francia, Irlanda e Gran Bretagna hanno risposto introducendo la “sugar tax“, ovvero una tassa sulle bevande zuccherate che da una parte scoraggia le famiglie nell’acquisto di questi prodotti, dall’altra spinge il mondo dell’industria alimentare a modificare le ricette eliminando parte dello zucchero.
Educazione alimentare, la proposta di Slow Food
Un recente tentativo di introdurre la sugar tax c’è stato anche in Italia ma non è andato in porto. Presentata dal Movimento 5 Stelle in un emendamento alla legge di bilancio, la tassa sulle bevande zuccherate è stata bocciata dal partito della Lega. Ed è da qui che giunge la proposta del Comitato esecutivo di Slow Food Italia ai ministri della Sanità e dell’Istruzione: inserire l’educazione alimentare e sensoriale nei programmi scolastici, a partire dalle mense, per combattere obesità e sovrappeso infantili. “La sugar tax avrebbe potuto essere un tentativo di approccio alla questione, anche se non risolutivo – commenta l’associazione –. In ogni caso, qualsiasi intervento messo in campo deve far parte di un progetto più ampio e articolato che ha nell’educazione il suo cardine“.
Meno zuccheri, ma anche meno chimica e grassi
Inoltre, secondo Slow Food, gli zuccheri non sarebbero la sola sostanza da mettere all’indice, soprattutto nel caso in cui vengano sostituiti con altre sostanze: “Quello degli edulcoranti, che siano naturali o artificiali è un altro nodo imprescindibile. Per queste sostanze sono stabilite quantità giornaliere massime e, nel caso dei dolcificanti artificiali, il consumo è addirittura sconsigliato alle donne in gravidanza e ai minori di 12 anni – ha spiegato Giuseppe Orefice, del Comitato esecutivo –. Non entriamo nel merito dello strumento, ma evidenziamo da un lato la necessità di intervenire per offrire cibi sani, con meno zuccheri aggiunti, chimica e grassi, specialmente ai bambini. E dall’altro la necessità che il sistema scolastico investa in educazione e nelle mense”.
Stagionalità, sostenibilità e produzioni locali
La proposta dell’associazione si articola dunque in diversi punti: ripartire dall’educazione alimentare e sensoriale per abituare il palato dei bambini ai gusti naturalmente dolci, inserire nei programmi scolastici percorsi che permettano ai più piccoli di riconoscere i sapori autentici degli alimenti, fare pratica con la stagionalità dei prodotti, imparare a definirne la qualità. A partire da un sistema di mense scolastiche i cui capitolati d’appalto non guardino solo alle questioni economiche ma anche ai concetti di sostenibilità e rapporto con il territorio, oltre che privilegiare produzioni locali da piccole aziende agricole e artigiane.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Ferrero ha lanciato la Nutella vegana: non c’è latte, ma il primo ingrediente resta lo zucchero, seguito da olio di palma e, poche, nocciole. Il parere della nutrizionista.
In Costa d’Avorio, i coltivatori di cacao vivono una grave crisi. Sottopagati e senza tutele, sono costretti a usare pesticidi per mantenere la produzione.
Gustosi e con tanta soddisfazione per il palato, gli gnocchi con funghi, fichi e caciotta sono un primo ricco. Accompagnati da una porzione di verdure diventano piatto unico.
Il “sistema cacao” non funziona più. I prezzi sui mercati internazionali sono alle stelle, perché crisi climatica e malattie hanno deturpato la produzione. E i coltivatori sottopagati non hanno i mezzi per resistere.
Questo hummus preparato con carote, curry e menta è una variante della classica ricetta con i ceci, altrettanto fresca e gustosa!
La proposta di legge per superare il sistema produttivo degli allevamenti intensivi attende ora una data per essere discussa.
Quello che c’è da sapere sul latte crudo e sui formaggi che ne derivano. Il parere dell’esperto di Slow Food.
Una fondazione svela le strategie usate dall’industria di carne e latticini per sviare la lotta contro i cambiamenti climatici.