Come proteggere le foreste africane: l’esempio positivo del Gabon

Durante l’evento Africa climate Week, il Gabon ha illustrato le novità sostenibili applicate nel commercio di legname proveniente dalle sue foreste.

  • Il Gabon ha preservato le sue foreste pluviali grazie alle immagini satellitari e a politiche incentrate sull’ambiente.
  • Lo stato africano è uno dei pochi che riesce a proteggere gli alberi nel bacino del fiume Congo, il cui legname è usato in tutto il mondo.
  • La conferenza Africa climate week è stata un’opportunità per presentare il Gabon come paese modello per la conservazione delle foreste pluviali.

Più dell’89 per cento del territorio del Gabon, un piccolo stato nel centro dell’Africa attraversato dall’Equatore, è composto da foreste pluviali. Enormi distese di alberi compongono i paesaggi della nazione con capitale Libreville. Proprio nella città più grande del Gabon si è svolta la conferenza Africa climate week 2022, un evento organizzato per trovare soluzioni ai problemi dovuti ai cambiamenti climatici e alle questioni ambientali del continente africano. La natura che regna incontaminata in molti stati dell’Africa, infatti, sta subendo mutazioni a causa del riscaldamento globale, che non risparmia nessuna zona del mondo; inoltre, le enormi risorse naturali presenti nel continente sono spesso oggetto di attenzioni da parte di organizzazioni criminali pronte a distruggere flora e fauna per trarne profitto. In uno stato verde come il Gabon, il rischio maggiore è dato dal commercio illegale di legname proveniente dalle sue rigogliose foreste. Per merito di politiche mirate e sostenibili, il paese è però riuscito a invertire la tendenza e quindi a sviluppare economicamente la foresta pluviale senza distruggerla.

Il legname del Gabon è conteso dalle organizzazioni criminali
Il legname del Gabon è conteso dalle organizzazioni criminali © Brent Stirton/Getty Images

I risultati dell’Africa climate week

L’Africa climate week 2022 di Libreville è andata in scena dal 29 agosto al 2 settembre 2022 e ha rappresentato un momento d’incontro per la collaborazione continentale riguardante le azioni per il clima, la lotta alle pandemie e l’avvio dell’attuazione delle politiche ambientali per l’Africa decise durante la Cop 26 di Glasgow. Decisioni su adattamento, mitigazione, finanziamenti e collaborazioni attorno a un insieme comune di linee guida per la lotta ai cambiamenti climatici sono state discusse dal governo locale e dagli inviati delle altre nazioni africane. La Cop 27 che è in programma a novembre a Sharm el-Sheikh, in Egitto, riporterà l’Africa sotto la luce dei riflettori per far conoscere al mondo i progetti ambientali del continente.

Gravi siccità, inondazioni violente e condizioni meteorologiche estreme si abbattono sempre più spesso sulle 54 nazioni africane, per questo l’evento in Gabon si è concentrato sui principali elementi necessari per ridurre gli effetti pericolosi del clima in rapido cambiamento. “Sebbene il continente contribuisca meno alle emissioni globali di gas serra che causano i cambiamenti climatici rispetto agli altri continenti, sta subendo una quota sproporzionata dell’impatto”, ha detto una delle relatrici alla conferenza. Il Gabon ha inoltre sfruttato l’Africa climate week per descrivere i progetti ambientali virtuosi in corso nel suo territorio.

L’esempio del Gabon

La foresta pluviale del bacino del fiume Congo, la seconda più grande del mondo dopo l’Amazzonia, copre buona parte dell’Africa equatoriale e del territorio del Gabon. Nonostante il ruolo fondamentale che svolge nell’assorbire CO2 dall’atmosfera, la foresta è stata a lungo minacciata dal disboscamento e da altre attività illegali. Il legno degli alberi del bacino viene utilizzato per costruzioni e produzioni di oggetti che vengono poi commercializzati in tutto il mondo. Come spiega un’inchiesta di Al-Jazeera, molti dei paesi che fanno parte dell’area, come il Camerun e la Repubblica Democratica del Congo, lottano per la conservazione con molte difficoltà, a causa della mancanza di fondi e della presenza di gruppi ribelli.

Tuttavia in Gabon, le immagini satellitari vengono utilizzate per rintracciare e arrestare i taglialegna illegali. Il metodo tecnologico è unico in Africa centrale e fornisce al Gabon dati precisi su come stanno cambiando le sue foreste pluviali. Nuove e severe leggi contro la corruzione hanno favorito lo sviluppo dell’iniziativa che è stata presentata con successo all’Africa climate week 2022. Il governo sta implementando un sofisticato sistema di tracciamento con codice Qr per controllare i tronchi dalla foresta ai porti.

Grazie a queste novità, oggi il Gabon stesso è diventato un importante produttore di compensato e l’industria locale è in gran parte sostenibile grazie al metodo selettivo con cui gli alberi vengono tagliati. “Entro i prossimi dieci anni dovremmo essere in grado di costruire un’industria del legname da 10 miliardi di dollari che crei circa 300mila posti di lavoro”, ha affermato Lee White, ministro dell’Ambiente. Per merito della tecnologia e di politiche mirate, il piccolo Gabon si erge a esempio per le altre nazioni africane negli anni a venire.

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