Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
Soppiantato negli anni da cereali più redditizi, il farro è oggi rivalutato per le sue caratteristiche nutrizionali, la sua bontà, le sue virtù terapeutiche. In Italia ne esistono tre varietà: il Triticum monococcum, il farro piccolo, il Triticum dicoccum, il farro comune e il Triticum spelta, quello grande e più simile al frumento. Si trova
Soppiantato negli anni da cereali più redditizi, il farro è oggi rivalutato per le sue caratteristiche nutrizionali, la sua bontà, le sue virtù terapeutiche.
In Italia ne esistono tre varietà: il Triticum monococcum, il farro piccolo, il Triticum dicoccum, il farro comune e il Triticum spelta, quello grande e più simile al frumento. Si trova in commercio in chicchi decorticati (la forma più integrale che richiede ammollo), o perlati (più poveri di fibre, si cuociono più velocemente). La farina, dalla quale si ricavano pasta, biscotti, pane, fette biscottate, è molto scura perché conserva una gran quantità di fibre, poiché il seme, nella lavorazione, si separa con difficoltà dal suo rivestimento, che è molto aderente.
Pianta forte e rustica, il farro cresce soprattutto in Umbria e Toscana. Quello coltivato in Garfagnana ha ricevuto dall’Unione europea il marchio di qualità Igp. Il farro è adatto alla coltivazione biologica: cresce bene nei terreni poveri, resiste al freddo, alla scarsità d’acqua, alle erbe infestanti. Non ha bisogno del supporto di fertilizzanti e antiparassitari chimici, anzi, i terreni eccessivamente fertili lo spingono a crescere troppo in altezza, a discapito della qualità.
Il farro è ricco di proteine, sali minerali, vitamine A, B, C, E e fibre utili per l’intestino. Indicato per prevenire l’osteoporosi e le anemie, è recentemente stato rivalutato da alcuni medici naturopati per la sua capacità di proteggere e curare gli occhi dei diabetici.
Versatile in cucina, il farro è tradizionalmente usato per la preparazione di squisite zuppe con verdure e legumi, o di insalate estive. Con la sua farina (mista a quella di frumento) si ottiene un ottimo pane ricco di fibre, e dal sapore simile a quello del pane bianco, più di quanto non lo sia il pane di solo frumento integrale. Il farro da preferire in cucina è quello decorticato: cuoce in 50 minuti (più velocemente dell’avena, del kamut o della segale). Il farro è molto poco calorico e in abbinamento ai legumi e alle verdure è un perfetto piatto unico.
Un modo semplice e veloce per preparare, nei mesi invernali, un’insalata di farro con cavolo nero e renderla sfiziosa con il formaggio di capra e le noci
Ispirata alla ricetta tradizionale dell’erbazzone reggiano, una torta salata con farina di farro ripiena di bietole.
Insalata di farro è un piatto primaverile molto semplice da preparare. Fave, piselli e cipollotto conferiscono a questa insalata una particolare leggerezza.
Insalata di farro e ciliegie: una ricetta vegetariana molto particolare. Le ciliegie possono essere sostituite da altra frutta di stagione.
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Farro: è resistente al freddo e molto saporito. Per secoli è stato il cereale di base per Latini, Etruschi e Romani. Negli anni, è stato progressivamente abbandonato perché la raccolta è più difficoltosa di quella del frumento. Il farro migliore per il consumo è quello decorticato, che conserva ancora la fibra; quello perlato, invece, è
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