Erbe selvatiche in cucina, proprietà e uso

Le erbe selvatiche commestibili crescono nei prati, ai bordi degli orti e dei sentieri: sono piante spontanee, ricche di sapore e sostanze attive. Impariamo a riconoscerle e a metterle in tavola.

Versatili e gustose, le erbe di campo rientrano tra i cibi antinfiammatori e possiedono virtù depurative e stimolanti per l’organismo. I nostri antenati lo sapevano bene e le utilizzavano molto, noi invece abbiamo perso quasi del tutto questa conoscenza. Forse perché siamo abituati a nutrirci con monotonia: oggigiorno una trentina di piante copre il 95 per cento del fabbisogno nutritivo mondiale. Consumare le piante spontanee è importante perché aumenta la gamma di sostanze nutritive e benefiche assunte con gli alimenti e ci permette di riscoprire vecchi sapori, sorprendentemente gustosi: i sapori della natura non addomesticata.

Ecco alcune fra le erbe selvatiche più comuni e dalle spiccate virtù gastronomiche.

Ortica

Erbe selvatiche
I germogli teneri di ortica si fanno sbollentare e poi si utilizzano nei risotti, nelle frittate, nelle torte salate © Ingimage

Ricca di aminoacidi, proteine, sali minerali e vitamine, è una miniera di sostanze benefiche. Si cucina come gli spinaci e va trattata assolutamente coi guanti.

Erba porcellana

erbe selvatiche
L’erba porcellana ha foglie tenere, carnose e succone perfette in insalata © Ingimage

Cresce nei luoghi umidi ma assolati. Le sue foglie tenere, succose e carnose sono il gustoso complemento di insalate crude o cotte. E’ una buona fonte di vitamina C, rinfrescante, depurativa e tiene sotto controllo il colesterolo.

Polmonaria

Erbe selvatiche
Tra le erbe di campo, la polmonaria è ricca di vitamina A e C © Flickr/Kate Ter Haar

Dalle foglie costellate di macchie bianche, ottime nelle minestre. Il succo fresco delle sue foglie contiene una certa quantità di vitamine A e C. Si raccoglie prima che compaiano i fiori.

Tarassaco

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I germogli giovani di tarassaco sono molto gustosi nelle insalate © Ingimage

Le foglie giovani, crude o cotte, depurano, forniscono vitamine, proteggono il fegato e rendono luminosa la pelle. I boccioli dei fiori si mettono sott’aceto come i capperi.

Viola mammola

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Le viole mammole non sono solo decorative, ma anche antinfimmatorie e utili in caso di tosse © Ingimage

Dai profumati fiori violetto porpora. Raccolti appena sbocciati, recidendoli senza il picciolo, si mescolano alle insalate o si usano per preparare sfiziosi gelati. Si possono anche seccare al buio in luogo ventilato e caldo e conservare in recipienti di vetro al riparo dalla luce.

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