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La luce è energia ed è alla base della vita sulla Terra. È fonte rinnovabile, è illuminazione e innovazione scientifica. Ecco perché un anno a lei dedicato.
L’Anno internazionale delle luce (Iyl 2015) è dedicato a quella considerata come fonte di vita primaria nel nostro pianeta. Basti pensare ad uno dei processi più noti in natura, la fotosintesi, che ha modificato milioni di anni fa, lo strato – sottilissimo – che ci protegge dallo spazio profondo.
Luce come illuminazione. L’illuminazione rappresenta, secondo le stime dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), il 20 per cento dei consumi globali di elettricità. L’illuminazione, che spesso diamo per scontato, è fondamentale per l’innovazione e la crescita della società. Altrettanto fondamentali sono le ultime soluzioni tecnologiche, che puntano su efficienza energetica, convenienza e facilità di impiego.
Luce come scienza. La fotonica, l’ottica, l’astronomia, la fisica quantistica, la medicina. Tutte branche della scienza che studiano, sfruttano, cercano di comprendere tutte le potenzialità della luce. Dalla luce che arriva dalle galassie, agli studi dei sicrotroni al Cern di Ginevra. Lo studio della luce all’interno degli acceleratori di particelle ci porterà a nuove conquiste, in tutti i campi, dalla scoperta di nuovi farmaci alla creazione di nuovi materiali. Dalla conoscenza dettagliata dei virus, ai ritrovamenti archeologici più antichi.
Luce come energia. La luce naturale, quella del Sole viene oggi sfruttata in molteplici campi. Dall’agricoltura, che fornisce cibo e risorse per il genere umano, alla produzione di elettricità in maniera sostenibile e rinnovabile. Possiamo inoltre produrre calore per il riscaldamento dell’acqua e degli edifici, oltre ad utilizzarla nel mondo dei trasporti: sono sempre di più i prototipi che sfruttano l’energia solare per la propulsione. Anche l’edilizia sfrutta la luce: pensate al riscaldamento passivo o alle soluzioni dedicate all’illuminazione naturale. Innegabile il contributo che darà la luce alla costruzione di una società sostenibile, proiettata al 21esimo secolo, forse più giusta e in grado di risolvere i grandi conflitti creati dall’uomo.
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