A Milano WWF e The Hub stanno cercando di recuperare un’area di 13 per farla diventare un parco. Il progetto si chiama “rotaie verdi”.
Di esempi ne esistono già a Parigi, Londra e New York: trasformare le rotaie dismesse, non più in uso e le aree limitrofe in aree verdi e veri parchi, fruibili da piante, animali e uomini.
Succede a Milano con il progetto “Rotaie verdi” nato dalla collaborazione del WWF con tre innovatori sociali di The Hub, Milano. Nella visione d’insieme proposta dal progetto l’anello ferroviario milanese e l’asse San Cristoforo – Porta Genova potrebbero così diventare dei veri e propri parchi lineari, di circa 13 ettari di superficie: delle reti ecologiche, delle connessioni ecologiche di popolazioni e specie, la cui rigenerazione biologica troverebbe asilo.
L’idea ben si collega al progetto del Comune di Milano di recuperare le aree degradate in una rete di parchi e di percorsi ciclo-pedonali, chiamato “Raggi Verdi” che potrebbero essere così connessi tra loro, trasformando la faccia della città.
La novità di “Rotaie verdi” è la gestione naturalistica del verde urbano, dove la natura è lasciata libera di crescere, morire, trasformarsi, senza essere addomesticata dall’uomo. Un’idea che manterrà la diversità biologica ricca e varia, richiamando piante e piccoli animali e ricreando una sorta di verde selvatico che potrà essere fruito anche dai milanesi.
Favorire infatti la presenza di biodiversità autoctona aiuterebbe a regolare il microclima e a contenere le piante alloctone e dannose come l’ambrosia. Il progetto ipotizza inoltre una connessione con le vie d’acqua e di terra della Darsena con il Parco Sud Milano, ricreando così una potenziale oasi naturale.
Un po’ come è accaduto con il progetto “Friends of High Line” dove l’intuizione di Robert Hammond ha portato alla creazione di un vero e proprio parco cittadino sopraelevato, d’impatto e di sicuro pregio, sia per la città che per la natura stessa.
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