Secondo una ricerca, seminare cereali diversi contemporaneamente sullo stesso terreno è una pratica antica da riscoprire per un’agricoltura più resiliente.
Maslin, una pratica antica di policoltura da riscoprire
In particolare lo studio, coordinato da Alex C. McAlvay dell’Institute of economic botany al New York botanical garden, ha dimostrato i potenziali benefici del maslin, una pratica antichissima (pare risalga a 3mila anni fa) e diffusa in Eurasia e Nord Africa che consiste nel seminare una miscela di cereali (che vengono poi raccolti insieme e utilizzati per produrre farine multicereali) e che potrebbe essere riscoperta in diverse parti del mondo come strategia di intensificazione agroecologica e di adattamento climatico.
For thousands of years in many parts of Asia, Europe, and Africa, grains have been grown in mixtures ("maslins").
Could bringing this practice back make crops more climate resilient?
Secondo le sperimentazioni effettuate dagli studiosi sul campo, con il maslin si otterrebbe una resa maggiore, oltre che più stabile (ovvero capace di fornire rendimenti costanti in diverse condizioni ambientali), una maggiore resistenza a parassiti, patogeni e infestanti, una maggiore tolleranza agli eventi climatici estremicome la siccità, tutti vantaggi che giustificherebbero ulteriori esplorazioni di questa pratica sia in piccole proprietà sia in terreni industriali. In particolare, in una prova sul campo con una miscela di grano e orzo, la resa del maslin è risultata superiore del 20 per cento rispetto a quella del grano e dell’11 percento rispetto all’orzo coltivati singolarmente.
Colture di cereali diversi contro i cambiamenti climatici
La pratica del maslin, in larga parte abbandonata a partire dal XVIII secolo con l’avvento della produzione industriale e meccanizzata, si rivela una strategia più resiliente perché piante diverse rispondono in modo diverso a fattori di stress garantendo nella maggior parte dei casi un raccolto agli agricoltori. Inoltre, le diverse caratteristiche delle piante, come l’altezza e la profondità delle radici, e i diversi ruoli ecologici fanno sì che le piante crescano in modo complementare, piuttosto che in competizione, e utilizzino le risorse di aria, acqua e suolo in modo più efficiente rispetto alle singole colture.
Secondo gli studiosi occorre approfondire alcuni aspetti del maslin, come il mantenimento delle proprietà nutrizionali delle piante e la capacità dei terreni seminati con policolture di sequestrare carbonio, per definire in modo completo il potenziale del maslin per un’agricoltura sostenibile.
L’organizzazione delle Olimpiadi si è impegnata a garantire pasti sostenibili, dimezzando l’impronta di CO2, ma è polemica per il foie gras nel menù vip.
Gli studiosi della piattaforma congiunta Fondazione Umberto Veronesi-Neuromed hanno osservato che un consumo quotidiano di tre cucchiai di olio d’oliva si associa a un ridotto rischio di mortalità per il cancro.
I koala e altri animali australiani sono minacciati dalla deforestazione che fa spazio ai pascoli di bovini. Greenpeace chiede a McDonald’s di rendere trasparente la filiera della carne e influenzare le pratiche del settore.
Torna “Terra Madre Salone del Gusto 2024“: dal 26 al 30 settembre al Parco Dora di Torino. “L’epoca della competitività deve finire”, dice Carlo Petrini.
Dolce tipico della tradizione culinaria francese, il clafoutis di ciliegie unisce il piacere delle ciliegie alla dolcezza casalinga delle preparazioni da forno.