Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
L’Onu dichiara il 2023 anno internazionale del miglio, cereale da riscoprire per le sue proprietà nutrizionali e la sua capacità di adattamento ai cambiamenti climatici.
Il 2023 è stato dichiarato dall’Onu Anno internazionale del miglio. La scelta ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e indirizzare l’attenzione politica riguardo ai benefici nutrizionali di questo cereale e alle caratteristiche delle pianta che la rendono adatta alla coltivazione in condizioni climatiche avverse e mutevoli. L’Anno internazionale del miglio è anche un’occasione per promuovere una produzione sostenibile di questo alimento.
Il miglio è stata una delle prime piante a essere addomesticate dall’uomo ed è una coltura tradizionale per milioni di agricoltori nell’Africa subsahariana e in Asia. Ne esistono diverse varietà tra cui fonio, sorgo (o miglio grande), teff, kodo (miglio indiano), barnyard (miglio da cortile), miglio piccolo, browntop, finger e Guinea. Le piante di miglio possono crescere su terreni poveri e siccitosi con pochi input di acqua e fertilizzanti; sono resistenti a molte malattie e parassiti evitando così l’utilizzo di pesticidi e possono sopravvivere a condizioni climatiche avverse.
Il miglio è definito un nutri-cereale proprio per il suo contenuto nutrizionale, superiore a quello di grano, mais e riso. Contiene fibre, antiossidanti, proteine e minerali tra cui importanti quantità di ferro. È naturalmente senza glutine e a basso indice glicemico, per questo si adatta all’alimentazione dei celiaci e aiuta a contrastare il diabete.
Davanti a sfide come la fame, la malnutrizione, la povertà, il riscaldamento globale, il miglio ha il potenziale per diventare un alimento nutriente, a prezzi accessibili, in grado di resistere ai cambiamenti climatici e di migliorare la sussistenza dei piccoli agricoltori. In altre parole, il miglio potrebbe diventare una coltura chiave dei sistemi alimentari globali futuri. Attualmente il miglio rappresenta meno del 3 per cento del commercio globale di cereali, ma può essere una risorsa preziosa per aumentare la diversità della produzione e mitigare i rischi legati a cambiamenti improvvisi e shock produttivi.
Il miglio che si utilizza in cucina è solitamente quello in chicchi decorticati che possono richiedere l’ammollo o il risciacquo prima di essere cotti in acqua bollente per 20-30 minuti. Con il miglio si possono preparare insalate di verdure e legumi, zuppe, polpette e burger vegetali, verdure ripiene, sformati, crocchette e cialde croccanti. In commercio si possono anche trovare i fiocchi di miglio da consumare con latte e yogurt, la farina di miglio, ottima per preparare torte e biscotti, e bevande biologiche a base di miglio.
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