Australia e Tuvalu confermano l’intenzione di adottare il primo trattato al mondo che concede asilo climatico. Ma c’è ancora un ostacolo da superare.
I DeProducers suonano davanti al Global seed vault, il più grande deposito di semi del mondo nelle isole Svalbard
È stato costruito per salvarci dalle crisi alimentari, per questo i DeProducers hanno deciso di celebrare il Global seed vault, nell’arcipelago norvegese delle Svalbard, con un video musicale. E per ricordarci che forse è in pericolo.
I DeProducers, collettivo musicale che concepisce la scienza come poesia, hanno deciso di suonare davanti al Global seed vault per sensibilizzare il pubblico sull’importanza della conservazione delle specie vegetali. “Siamo convinti che uno dei compiti dell’arte sia quello di accendere un riflettore su azioni positive. Il deposito di semi internazionale è infatti un luogo sconosciuto ai più ma fondamentale per la sopravvivenza della vita sul pianeta”, concordano i membri della band – Vittorio Cosma (collaboratore di Elio e le storie tese), Riccardo Sinigallia (già produttore dei Tiromancino), Gianni Maroccolo (membro fondatore dei Litfiba) e Max Casacci (fondatore dei Subsonica).
“Abbiamo suonato semplicemente quello che è uscito dai nostri strumenti ghiacciati e collegati a piccoli amplificatori a pile”. Il brano fa parte dell’album Botanica, realizzato con la collaborazione del neurobiologo italiano Stefano Mancuso, che ha dimostrato che le piante sono creature intelligenti, e dell’azienda Aboca, che vende prodotti di origine vegetale per la salute e il benessere.
Leggi anche: Il Paradiso di Frassina: il vigneto che ascolta Mozart
https://youtu.be/4nZCra3WjNA”]https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=sRudUWG7e7A&has_verified=1
Cos’è il Global seed vault
È stato definito “l’arca di Noè della biodiversità” e il caveau della vita vegetale sulla terra: il Global seed vault è il più grande deposito di semi del mondo e si trova sull’isola norvegese di Spitsbergen, nell’arcipelago delle Svalbard. Qui vengono conservate le sementi delle più importanti specie vegetali del pianeta tra cui riso, mais, frumento, manioca, patate, mele e noci di cocco; al momento ci sono 890mila campioni. L’obiettivo è quello di preservarne il patrimonio genetico e di garantire la sopravvivenza degli esseri umani in caso di una crisi alimentare globale. Nel 2016, ad esempio, la Siria ha chiesto di prelevare alcuni semi per ripristinare le risorse andate distrutte durante la guerra civile.
Leggi anche:
- Lo Svalbard global seed vault funziona. Chiesti alcuni semi dalla Siria
- Seeds of time, il documentario sui semi da salvare
- Gli alberi entrano a far parte della banca dei semi delle Svalbard
Il deposito può resistere a una guerra nucleare, ma è minacciato dallo scioglimento dei ghiacci
L’edificio è progettato per resistere persino ad un’eventuale guerra nucleare: è stato costruito dentro una montagna, ci sono spesse porte d’acciaio ricoperte di ghiaccio e le pareti sono in calcestruzzo armato. Eppure, c’è qualcosa che si è rivelato in grado di costituire una minaccia: gli effetti dei cambiamenti climatici. Il terreno delle Svalbard è caratterizzato dalla presenza del permafrost, uno strato perennemente ghiacciato tipico delle regioni artiche.
Il 2016, però, è stato l’anno più caldo della storia e le temperature sono aumentate anche nelle regioni più fredde: questo ha causato il parziale scioglimento del permafrost e piogge abbondanti al posto delle nevicate, tanto che l’acqua è riuscita a penetrare nel Global seed vault. Fortunatamente si è trasformata in ghiaccio prima di raggiungere i semi, che non hanno subito danni. Si teme, però, che le conseguenze potrebbero essere ben più gravi nel caso in cui il terreno dovesse cedere.
In ogni caso, il Global seed vault ci salverà dalle crisi alimentari
Il deposito è comunque affidabile. “Se anche tutto il ghiaccio del mondo dovesse sciogliersi e ci fosse il più grande tsunami della storia proprio di fronte al Global seed vault”, l’edificio resterebbe comunque ben al di sopra del livello del mare: “forse non sarebbe facile arrivarci ma i semi sarebbero al sicuro”, ha assicurato Cary Fowler, impegnato nella conservazione della diversità genetica delle sementi. Non dobbiamo preoccuparci, ma è comunque ironico il fatto che il caveau sia minacciato proprio dagli stessi pericoli che potrebbero condurci ad aver bisogno di prelevare i semi: la siccità, le inondazioni che sono effetti dei cambiamenti climatici e privano l’uomo delle risorse alimentari.
Il Global seed vault è stato costruito in previsione del futuro, allo stesso modo dobbiamo agire oggi per ridurre l’inquinamento e proteggere il pianeta per le generazioni a venire. I DeProducers, al contrario, hanno improvvisato la loro canzone, lasciando che fossero la bellezza del paesaggio circostante e l’importanza del luogo a ispirarli.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La siccità continua, sempre più vicino il “giorno zero” per Città del Messico. Ma nelle altre città la situazione non è migliore.
In Norvegia c’è un posto dove la biodiversità agricola della Terra è al sicuro. Per questo in molti lo definiscono l’arca di Noè dei semi.
È la domanda che ci ponete più spesso. Abbiamo provato a dare alcune risposte e a dare delle buone ragioni per investire in brand etici.
In un mondo in cui 2 miliardi di persone non hanno accesso quotidiano ad acqua potabile, l’inquinamento idrico è una piaga da debellare: come si può fare?
Con l’arresto di due politici e un ex capo di polizia i giudici brasiliani muovono i primi passi per fare chiarezza sulla vicenda di Marielle Franco, accogliendo la richiesta di giustizia della società civile.
Caldo e assenza di neve stanno trasformando le gare di Coppa del mondo di sci. Che ora deve reinventarsi per evitare di essere consegnata agli archivi di storia dello sport.
Con il Club alpino italiano (Cai) raccontiamo le sfide e opportunità delle terre alte, da un approccio più consapevole alla loro tutela e valorizzazione.
Gli orsi nel nostro paese sono una specie a rischio. I motivi? Leggi non rispettate o poco conosciute. E una sempre più palese mancanza di coscienza ambientale.