Cooperazione internazionale

Principessa Viktória de Bourbon de Parme. Per sfamare i bambini, si parte da meno di due campi da calcio

La principessa Viktória de Bourbon de Parme, patron di Save the children nei Paesi Bassi, punta a fare la differenza nelle vite dei bambini. E per ottenere grandi risultati, fa affidamento sui piccoli agricoltori.

Terreni che sono più piccoli di due campi da calcio: è quanto posseggono i piccoli agricoltori. Nonostante questo, forniscono l’80 per cento del cibo consumato dagli abitanti dei paesi in via di sviluppo (Asia, Africa sub-sahariana e America Latina). È una grossa responsabilità. Allora perché dispongono di risorse limitate? Qualcosa deve cambiare.

Sua altezza reale la principessa Viktória de Bourbon de Parme si sta impegnando per questo. Sostiene la ong Save the children dal 2015 e sta lottando per sconfiggere la fame nel mondo, che è una delle principali cause di mortalità infantile. Per raggiungere il suo obiettivo punta ad agevolare i piccoli agricoltori: se le loro condizioni lavorative migliorassero, se disponessero delle conoscenze e delle tecnologie più adatte a gestire i loro terreni e mitigare gli effetti del riscaldamento globale, i bambini mangerebbero a sufficienza. Ed è per questo che ha partecipato a Seeds&Chips, il summit internazionale su cibo e innovazione che si è tenuto a Milano dal 7 al 10 maggio.

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La principessa Viktória de Bourbon de Parme ha deciso di diventare patron di Save the children quando è diventata madre per la prima volta.

La formazione dei piccoli agricoltori è la chiave per il successo, secondo la principessa Viktória

Ciò di cui abbiamo bisogno è “innovazione tradizionale”, come Q”apaj Conde Choque, copresidente del Caucus globale dei giovani indigeni, ha detto in un panel moderato dalla principessa Viktória sullo sviluppo di soluzioni per i piccoli agricoltori. Questo significa che i nativi, che hanno una profonda conoscenza della propria terra, condividono tecniche sviluppate nel corso di anni. Tuttavia hanno bisogno di strategie innovative per affrontare i problemi posti dall’era moderna. Queste soluzioni non sono un’utopia: per esempio, esiste una serra che permette agli agricoltori di coltivare anche in caso di siccità e desertificazione, o dispositivi dell’internet delle cose che consentono di monitorare le condizioni del suolo per capire quale sia il momento migliore per piantare le sementi. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) sta lavorando nei paesi in via di sviluppo per diffondere la cosiddetta Climate-smart agriculture: i coltivatori sono incoraggiati a scegliere le colture che meglio si adattano ai cambiamenti climatici, come l’aumento delle temperature e l’aridità dei terreni.

Save the children sta insegnando ai piccoli agricoltori come prevenire la perdita del raccolto o di capi di bestiame dovuta a siccità, inondazioni e malattie. Soprattutto, però, devono semplicemente poter godere delle stesse opportunità che abbiamo noi, come la principessa Viktória ci ha detto a Seeds&Chips.

Perché ha deciso di diventare sponsor di Save the children? È una scelta causata da un evento specifico nella sua vita, o il frutto di un sentimento che nutriva dentro di sé?
La proposta è arrivata quando sono diventata madre per la prima volta, ma ancor prima di diventarlo nutrivo forti sentimenti nei confronti dei bambini e dei loro diritti. I bambini nascono in un mondo dove non tutti hanno le stesse opportunità. Essendo una persona attiva nell’ambito giuridico, ho capito di voler fare la differenza e dare un contributo positivo alle loro vite.

John Kerry ha detto che 8.000 bambini muoiono di fame ogni giorno (durante il suo discorso a Seeds&Chips). Cosa fa Save the children per cercare di evitarlo?
Save the children è stata fondata 100 anni fa, durante una carestia, per combattere la fame dopo la Prima guerra mondiale. Sfortunatamente oggi, nonostante produciamo abbastanza cibo, c’è ancora la fame nel mondo: è incredibile. La scarsità di cibo può portare alla morte, ma anche causare danni fisici o cerebrali ai bambini – questo significa che anche se sopravvivono, hanno meno opportunità nella vita perché non hanno ricevuto un’alimentazione adeguata.

Le energie rinnovabili sono un tema che ci sta molto a cuore. Quasi tre miliardi di persone nei paesi in via di sviluppo cucinano ancora sulla stufa o sul fuoco. Per questo motivo, molti bambini muoiono a causa di malattie respiratorie. Come possiamo combatterlo?
Quello che possiamo fare è pensare all’innovazione e guardare alle innovazioni che abbiamo, e trovare il modo di renderle accessibili alle persone più bisognose, infatti il bello di collaborare con Seeds&Chips è che spesso scopri che le soluzioni ci sono già. Il mio obiettivo principale al summit era quello di connettere le startup e gli innovatori con gli agricoltori, che hanno difficoltà ad accedere al mercato, a migliorare il raccolto, nei sistemi di irrigazione. Avvicinando questi due mondi si cambia la vita delle persone, all’interno delle comunità, capendo cosa significa sicurezza alimentare per i bambini. Penso sia molto importante andare oltre i confini e assicurare l’accesso a questo tipo di innovazione.

Ci può raccontare qualcosa del progetto “Celebrating farmers”?
Celebrating farmers significa essere grati agli agricoltori che ogni giorno provvedono al nostro sostentamento. Siamo qui, possiamo permetterci di avere un’altra professione e godiamo della sicurezza alimentare in Italia, perché ci sono agricoltori che lavorano duramente per garantircela e per rendere il cibo accessibile ed economico. Ogni giorno ringrazio gli agricoltori per la nostra sicurezza alimentare: coinvolgendoli nella discussione sui cambiamenti climatici e sull’innovazione, penso che possiamo davvero fare la differenza nel mondo.

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