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Erede del mitico Bulli degli anni Sessanta, veicolo “ufficiale” del movimento hippie, il nuovo minivan Volkswagen è elettrico e a guida autonoma. L’abitacolo ospita otto persone e si trasforma in salotto o stanza da letto. In produzione entro 5 anni.
Come da un incendio nascono spesso differenti opportunità di vita, così dopo lo scandalo Dieselgate, legato all’alterazione in sede di verifica delle emissioni delle proprie vetture, Volkswagen ha cambiato radicalmente rotta, volgendo la prua nella direzione della mobilità sostenibile. Il costruttore tedesco mira, entro il 2025, a proporre trenta modelli a zero emissioni e produrre almeno un milione di veicoli a batteria. Una strategia ambiziosa che, in occasione del Salone dell’auto di Detroit, tuttora in corso, ha portato la casa di Wolfsburg a presentare il secondo atto della saga I.D. (Intelligent Drive), interamente votata alla propulsione elettrica. Il mitico “pulmino” Volkswagen è tornato a vivere.
Il minivan Transporter T1 – soprannominato Bulli – è divenuto un’icona degli Anni ’60. Uno dei modelli più celebri e apprezzati mai prodotti dalla casa di Wolfsburg grazie alle doti di robustezza, semplicità e versatilità che ne fecero il mezzo di trasporto ideale di hippie e figli dei fiori tanto in Europa quanto lungo la West Coast californiana. Ora quel veicolo ha un erede. Un erede elettrico e a guida autonoma, presentato sotto forma di concept con il nome I.D. Buzz – dove “Buzz”, in inglese, si riferisce tanto al ronzio tipico della propulsione a batteria quanto allo scalpore sollevato dal progetto – caratterizzato da un’eccezionale modularità degli interni e da soluzioni hi-tech.
Destinata al tempo libero e ai viaggi, la concept tedesca – lunga poco meno di cinque metri – permette di ruotare i sedili anteriori di 180 gradi una volta attivata la guida autonoma, trasformando l’abitacolo in un vero e proprio salotto oppure in una camera da letto. Caratterizzata da due vani bagagli, è in grado di ospitare sino a otto persone e il volante, corredato di una serie di comandi touch, una volta chiamato in causa l’autopilota rientra nella plancia a tutto vantaggio della libertà di movimento. E la strumentazione? È “portatile”, dato che tutte le informazioni sulla vettura sono consultabili grazie a un tablet amovibile oppure mediante una specifica app installata nello smartphone.
La linea è volutamente rétro, ma l’alta tecnologia domina a bordo della I.D. Buzz. Il riconoscimento automatico del conducente, ad esempio, permette di adattare ogni parametro dell’auto in funzione di gusti e abitudini, mentre l’head-up display, vale a dire il dispositivo che proietta sul parabrezza le informazioni relative al viaggio e al veicolo, si avvale della realtà aumentata. Non solo, il servizio cloud permette di aggiornare la vettura in tempo reale, senza recarsi in concessionaria o in officina, mentre la meccanica prevede la presenza di due motori a zero emissioni, uno in corrispondenza di ciascun assale, che portano in dote una potenza complessiva di 370 cv e la trazione integrale.
Il minivan elettrico tedesco adotta batterie da 111 kWh ricaricabili all’80 per cento in meno di trenta minuti grazie alle colonnine ad alta capacità da 150 kW. “Annegati” nel pianale così da ribassare il baricentro – a tutto vantaggio della guidabilità – e non sottrarre spazio in abitacolo, gli accumulatori promettono un’autonomia di 600 chilometri in base al ciclo di omologazione Nedc, 434 chilometri in condizioni di utilizzo reali, mentre le prestazioni sono degne di una vettura sportiva, dato che la I.D. Buzz passa da 0 a 96 km/h in meno di cinque secondi. La concept Volkswagen, che sarà disponibile anche in una più accessibile versione a trazione posteriore da 268 cv con batterie da 83 kWh, non è un semplice esercizio di stile, diversamente dalla show car Budd-e presentata nel 2016. Basata sulla piattaforma modulare Meb, realizzata dal colosso di Wolfsburg appositamente per la propulsione a zero emissioni, entro pochi anni – rumors insistenti parlano del 2021 – arriverà nelle concessionarie di tutto il mondo.
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