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Un’iniziativa per capire l’impatto delle nostre abitudini alimentari e provare a cambiarle. Una scelta che comincia a tavola e finisce per cambiare il mondo. L’editoriale di Simone Montuschi, portavoce di Essere Animali.
Dal 22 al 28 maggio parte la Settimana Veg di Essere Animali, un evento a cui tutti possono partecipare, da casa propria, seguendo le indicazioni e i consigli disponibili in un ricettario guida scaricabile dal sito dell’associazione. La Settimana Veg non consiste solo nel provare a seguire per sette giorni un’alimentazione vegetale, ma è una sorta di comunità virtuale in crescita. Questo perché i partecipanti, oltre a ricevere i consigli della nutrizionista Denise Filippin e potersi cimentare nelle gustose ricette degli chef Mara Di Noia, Giulia Giunta e Claudio Di Dio, possono scambiarsi opinioni ed esperienze, all’interno dell’evento Facebook.
Durante l’edizione del 2016, più di 10mila persone hanno scaricato il ricettario e un sondaggio realizzato su un campione di 600 partecipanti ha evidenziato come molti di questi seguissero solitamente un’alimentazione tradizionale, con consumo di carne e prodotti di origine animale. Iniziative come la Settimana Veg sono, quindi, uno strumento utile alle tante persone che, per un motivo o un altro, si stanno ponendo delle domande sull’impatto della propria alimentazione.
Che siano state alcune immagini viste in televisione sulle condizioni degli animali negli allevamenti intensivi, o l’aver saputo che questi sono la prima causa di inquinamento e spreco di risorse del pianeta, una cosa è comunque certa. Tante informazioni oggi sono maggiormente disponibili e il consumo di carne è in calo. Ma nel sentire comune rimangono ancora alcune perplessità. Un’alimentazione vegetale può veramente garantire un equilibrato apporto di tutti i nutrienti? Come rinunciare senza difficoltà a cibi e sapori assimilati per anni?
Alla prima domanda ha già ampiamente risposto il mondo scientifico, smentendo ogni pregiudizio. Il tempo farà il resto, allontanando tesi infondate sotto il peso incessante della corretta informazione. La seconda domanda, invece, è più complessa ed è qui che entra in gioco la Settimana Veg. Pressioni sociali e attaccamento alle abitudini a volte fanno apparire alcuni cambiamenti come eccessivamente difficili. Per questo può essere fondamentale muovere i primi passi in compagnia, per provare quanto possa essere semplice e allo stesso tempo gustoso dire no alla carne e ai prodotti di origine animale.
Sì, ma non ha nulla a che vedere con la buona cucina. Si rinuncia all’essere spettatori passivi di un disastro morale, sociale e ambientale. L’attuale sistema di produzione di carne, latte e uova uccide ogni anno a livello globale miliardi di animali allevati in condizioni ignobili. Emissione di gas serra, inquinamento idrico, estinzione di specie animali, zone morte degli oceani. Per tutti questi aspetti il primo fattore di inquinamento nel pianeta è l’allevamento intensivo di animali. 795 milioni di persone nel mondo soffrono la fame, ma in realtà coltiviamo una quantità di cereali tale da sfamare 10 miliardi di persone, che però destiniamo alle nostre future bistecche. Un’alimentazione vegetale oggi non è una moda radical chic, ma è un atto politico. Una scelta che comincia a tavola e finisce per voler cambiare il mondo.
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