Un’analisi allarmante del Pesticide action network Europe ha rivelato la presenza di Tfa, derivato dei Pfas, in moltissimi alimenti.
Le Seychelles hanno esteso la tutela della loro area marina, arrivando a proteggere 400mila chilometri quadrati.
Le acque delle Seychelles, arcipelago di 115 isole che sorge nell’oceano Indiano, sono uno straordinario hotspot di biodiversità e ospitano un elevato numero di specie endemiche. Il vasto territorio oceanico delle Seychelles si estende per 1,3 milioni di chilometri quadrati e comprende variegati habitat marini, dalle barriere coralline a foreste di alghe sottomarine, fino all’ambiente pelagico. Questa inestimabile ricchezza naturalistica è, ora, un po’ più al sicuro.
Il presidente della repubblica del Paese africano, Danny Faure, ha infatti annunciato l’estensione dell’area marina protetta delle Seychelles. Grazie all’approvazione di tredici nuove zone di tutela, sarà protetta un’enorme area marina che si estende per un totale di 410mila chilometri quadrati, circa un terzo del territorio oceanico delle Seychelles, un’area più ampia della Germania.
Leggi anche: Come si ripaga il debito pubblico proteggendo l’oceano. Il caso delle Seychelles
Questo risultato è frutto dello scambio debito-natura siglato nel 2012 dal governo delle Seychelles e dall’associazione Nature Conservancy. La nazione insulare si era impegnata a barattare parte del proprio ingente debito pubblico con l’attuazione di misure di conservazione delle sue acque e di adattamento ai cambiamenti climatici.
Nature Conservancy aveva concesso alle Seychelles un prestito di 21,4 milioni di dollari, con l’obiettivo di “fornire un flusso monetario per finanziare la tutela della barriera corallina, della pesca e dell’adattamento degli ecosistemi ai cambiamenti climatici, nonché per migliorare la salute finanziaria”.
“Dopo sei anni di duro lavoro, pianificazione e oltre 200 riunioni di consultazione, oggi posiamo la terza e ultima pietra miliare nello sviluppo di un piano di protezione delle acque delle Seychelles – ha dichiarato Danny Faure -. Comprendendo l’importanza dell’oceano per il popolo della nostra nazione, alla conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile del 2012 a Rio de Janeiro, ho avuto l’opportunità di annunciare la coraggiosa decisione di aumentare l’area marina protetta dallo 0,04 al 30 per cento entro il 2020. Molto prima dell’attuale obiettivo globale di tutelare il 30 per cento degli oceani entro il 2030. Le Seychelles sono oggi dieci anni avanti rispetto agli obiettivi internazionali”.
Leggi anche: Seychelles, il dolce abbraccio della natura selvaggia
Circa metà delle nuove aree marine protette, quelle definite “ad alta biodiversità”, avrà tutele analoghe a quelle dei parchi nazionali marini, non saranno pertanto consentite attività economiche come la pesca, l’estrazione o la trivellazione. Nelle restanti aree, a “media biodiversità”, saranno invece consentite determinate attività economiche, soggette a regolamentazione.
La biodiversità marina delle Seychelles è minacciata dalla pesca eccessiva, dalle sostanze inquinanti che dalla terraferma vengono riversate in mare e dal degrado degli habitat a causa dell’esplorazione e dell’estrazione petrolifera offshore, nonché dall’aumento della temperatura dell’acqua.
Leggi anche: La lumachina ”estinta” che combatte ancora contro il riscaldamento globale
L’obiettivo delle nuove aree protette è proprio salvaguardare questi delicati ecosistemi che ospitano specie minacciate, come le tartarughe verdi (Chelonia mydas), le tartarughe embricate (Eretmochelys imbricata) e una delle ultime popolazioni di dugonghi (Dugong dugon) dell’oceano Indiano.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Un’analisi allarmante del Pesticide action network Europe ha rivelato la presenza di Tfa, derivato dei Pfas, in moltissimi alimenti.
Il secondo produttore al mondo sigla una decisione storica. Ma gli allevamenti avranno tempo fino al 2034 per chiudere.
Piogge torrenziali hanno colpito numerose nazioni asiatiche, provocando inondazioni catastrofiche. Si cercano ancora centinaia di dispersi.
Un report di Greenpeace denuncia il modello politico-economico della Russia: un intreccio di estrattivismo, autoritarismo e guerra che distrugge l’ambiente, con pesanti ripercussioni sull’ecosistema globale.
Con l’ultima revisione del Pnrr, i fondi stanziati per le Cer passano da 2,2 miliardi a poco meno di 800 milioni: preoccupazione tra gli addetti ai lavori.
Ecomondo 2025 racconta una transizione ecologica che avanza tra innovazione, dati e confronti, mostrando come il cambiamento riguardi già la vita di tutti.
Grande novità nella Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. Ma salta il voto sul consenso libero, senza il quale è violenza sessuale.
Nella notte è uscita una nuova bozza che fa crollare le speranze. 30 paesi scrivono alla presidenza che è inaccettabile.
Insieme all’associazione Io non ho paura del lupo scopriamo questo grande predatore e come la convivenza tra la specie e le attività umane è possibile.

