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Lo scorso anno è stato registrato un incremento di oltre il 20 per cento dei rinoceronti uccisi. La specie è sempre più a rischio.
Se si osserva un rinoceronte ci appare invincibile, è un animale enorme, ricoperto da una pelle coriacea simile alla corazza di un cavaliere medievale e all’estremità del muso sfoggia un corno in grado di sradicare un albero. Eppure questi giganti stanno cadendo come mosche, oltre cento rinoceronti al mese.
Questo è il tragico conteggio degli animali uccisi nel 2014 in Sudafrica, per un totale di 1.215 rinoceronti, nuovo triste record. Nonostante le numerose misure intraprese per fermare la mattanza il numero delle uccisioni è incrementato del 21 per cento rispetto all’anno precedente, quando i rinoceronti uccisi erano stati 1.004.
L’allarme viene lanciato dal Wwf che sottolinea l’urgenza di intervenire a livello internazionale per affrontare la crisi di questo ennesimo crimine di natura, in vista della riunione sul commercio illegale di specie selvatiche che si terrà in Botswana a marzo.
“Il mondo rischia di assistere inerme alla programmata e prevista estinzione di una specie unica, simbolica e meravigliosa – ha dichiarato Isabella Pratesi, direttrice conservazione di Wwf Italia – ai danni della comunità globale e locale e a vantaggio del terrorismo e della criminalità organizzata”.
La maggior parte dei rinoceronti, cacciati e macellati per strappar loro il corno, molto richiesto nel mercato nero asiatico, viene uccisa nel Kruger National Park, il parco che ospita la più grande popolazione di rinoceronti del mondo. In Sudafrica vivono circa 20mila rinoceronti, oltre l’80 per cento della popolazione mondiale.
“Abbiamo visto come neanche i ranger ben preparati di un grande parco come il Kruger possono fare abbastanza per fermare le milizie armate che hanno fatto del bracconaggio dei rinoceronti una vera e consolidata fonte di finanziamento”, ha affermato Isabella Pratesi. Lo scorso anno le autorità sudafricane hanno effettuato 386 arresti per reati contro i rinoceronti, ma la legge può non essere sufficiente per arginare un giro di affari che si piazza appena sotto al commercio di droga.
Quaranta anni fa erano oltre 70mila i rinoceronti che vagavano per le pianure africane, oggi sono meno di 25mila. È in atto una guerra e se non si trovano le giuste contromisure i rinoceronti rischiano di perderla e noi con loro perché sarà compito nostro, un giorno, spiegare ai nostri figli perché non abbiamo fatto nulla per impedire l’estinzione di quegli antichi cavalieri della savana.
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